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BARBARANO MOSSANO

Ultraleggero precipitato: il pilota patteggia per la morte dell’amico

Secondo la perizia il modello biposto volava troppo basso e non rispettò la traiettoria standard di atterraggio

Ha patteggiato un anno di reclusione, pena sospesa, per omicidio colposo D.C., 59enne residente a Longare, pilota dell’ultraleggero precipitato nel marzo 2022 nei pressi dell’area campo volo di Barbarano Mossano, responsabile della morte dell’amico Claudio Bonetto, 62enne di Castegnero.

Nell’udienza celebratasi  al Tribunale di Vicenza, il gip Roberto Venditti ha accolto l’istanza di patteggiamento sulla quale si sono accordati Pm e imputato.

I fratelli della vittima

I fratelli della vitima si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella gestione di incidenti mortali,erano presenti all’udienza odierna con l’avvocato fiduciario Antonio Marchesini: «Abbiamo avanzato la richiesta di risarcimento alla compagnia di assicurazione, la Aig Europe S.A. allegando tutta la documentazione necessaria, ma ad oggi nessun risarcimento, nemmeno parziale, è stato concesso - spiega Massimo Gottardo, responsabile della sede di Vicenza - Per questo, tramite i nostri legali fiduciari, abbiamo avviato una causa civile per ottenere il giusto risarcimento del danno».

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La tragedia dell'ultraleggero

L’ultraleggero biposto modello “Asso 6” di proprietà e pilotato da D.C. precipita nel pomeriggio di sabato 26 marzo 2022 nella zona tra Villaga e Barbarano, tra i vigneti che costeggiano via Poigo. Immediato l’intervento dei soccorritori avvisati da alcuni abitanti del posto che hanno assistito all’impatto. I vigili del fuoco di Lonigo estraggono dalle lamiere i due passeggeri, il pilota anche se grave ce la fa, mentre per Claudio Bonetto non c’è nulla da fare, muore per le gravissime lesioni riportate nell’impatto.

La consulenza e l'errore del pilota

Carlo Lombardi, consulente tecnico in sinistri aeronautici incaricato dal Pm per fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente nella sua perizia, ha evidenziato come l’ultraleggero percorresse una traiettoria non prevista dal circuito di atterraggio standard e fosse ad una quota di sorvolo estremamente bassa avvicinandosi pericolosamente ad una fila di alberi che costeggia via Poigo fino a sfiorarne i rami.

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«Come evidenziato dal consulente tecnico, - conclude Massimo Gottardo, della Giesse - purtroppo l’errore del pilota ha determinato la situazione di pericolo che poi ha provocato lo schianto al suolo. Un errore fatale che è costato la vita a Claudio Bonetto, un errore che peserà per sempre come un macigno su D.C., dato che i due erano amici».

Claudio era molto legato ai fratelli Sergio e Mirella con i quali condivideva l’abitazione ed era appena andato in pensione.

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