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Sarego

Barchessa palladiana, rischio crollo dopo il rogo doloso

La conferma dei sopralluoghi tecnici dopo l’incendio doloso del 17 marzo a Meledo
Area sotto sequestro: sono in corso le indagini per individuare l’origine del rogo M.G.
Area sotto sequestro: sono in corso le indagini per individuare l’origine del rogo M.G.
Area sotto sequestro: sono in corso le indagini per individuare l’origine del rogo M.G.
Area sotto sequestro: sono in corso le indagini per individuare l’origine del rogo M.G.

Compromessa la barchessa palladiana. Le fiamme dell’incendio doloso che si è sviluppato nel pomeriggio di venerdì 17 marzo a Meledo, frazione di Sarego, ha portato alle conseguenze che più si temevano provocando “il pregiudizio statico del complesso architettonico” considerato patrimonio mondiale dell’umanità tutelato dall’Unesco.

I danni del fuoco

Nonostante l’intervento in forze dei pompieri, le travature portanti originali cinquecentesche, intaccate dal fuoco, sono state, infatti, lesionate rendendo più fragile l’intera barchessa. È quanto emerge in seguito ai rilievi tecnici eseguiti nell’ulteriore sopralluogo concluso nelle scorse ore, da parte dei tecnici della Soprintendenza ai beni architettonici di Verona e dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale di Venezia: oggetto d’analisi è stata la storica struttura progettata e realizzata sotto la direzione dello stesso Palladio. I vigili del fuoco, assieme ai carabinieri, già nei giorni scorsi avevano compiuto gli accertamenti preliminari e avevano prelevato alcuni campioni del materiale che era stato coinvolto nelle fiamme e di altri elementi ritenuti utili per poter fondare le successive analisi, così da arrivare a comprendere con esattezza come è stato appiccato e come si è propagato l’incendio.

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Rogo doloso

Grazie alle telecamere di videosorveglianza, installate dalla proprietà, c’era già stato modo di immortalare in una serie di filmati la presenza di due individui considerati i presunti piromani che hanno compiuto, nelle adiacenze della barchessa e fino ai momenti immediatamente precedenti allo sviluppo del rogo, attività ora al vaglio degli inquirenti.
«La Soprintendenza e i carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale hanno effettuato un sopralluogo accertando il pregiudizio statico della barchessa con intaccamento delle travature portanti del Cinquecento», spiega l’avvocato Fabrizio Pertile, figlio della proprietaria, la pittrice Marta “Titta” Rossi. I proprietari chiedono ora interventi immediati per salvare la barchessa compromessa.
Le fiamme sprigionatesi dal pian terreno dove sono andati a fuoco anche alcuni mobili antichi hanno infatti lambito le travi provocando il cedimento di un metro di tetto. Solo il successivo sopralluogo ha però permesso di evidenziare l’esistenza di un danno ben più esteso.

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Danno incalcolabile

«A questo punto - sottolinea il legale - si può davvero dire che il danno è incalcolabile e che il rischio per la stabilità della barchessa è enorme. Servono interventi di tutela immediata che il privato non può economicamente sostenere da solo».
Il complesso dei rustici di Villa Trissino comprende, oltre alla Barchessa, anche la Colombara. La villa palladiana di Meledo secondo il progetto del grande architetto vicentino sarebbe potuta diventare la più grande. L’area principale avrebbe dovuto essere eretta nel punto in cui oggi si trova la chiesa del paese e più arretrate le scuole primaria e media. «È dal 1975 che i miei genitori hanno iniziato a recuperare dal degrado il complesso palladiano - ricorda Pertile -. Dentro c’era il deposito di un consorzio agrario con i sacchi di urea nella sala affrescata. Perfino una costruzione abusiva in aderenza alla torre».

 

Matteo Guarda

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