<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Longare

Piselli rovinati dalle troppe piogge. Annullata la "Sagra dei Bisi di Lumignano"

Di solito il raccolto era di 80-100 quintali mentre quest’anno si arriva al massimo a 15. Covid a parte, non era mai successo

No bisi, no party. Anzi, no sagra. Non era mai accaduto, in 40 anni di storia e invece il meteo “folle” degli ultimi mesi ha mietuto una vittima illustre: la Sagra dei bisi di Lumignano. L’evento gastronomico, in programma dal 16 al 20 maggio, non si farà per mancanza di piselli.

Produzione dei piselli decimata

Degli 80-100 quintali di legumi De.Co. che i due produttori principali raccolgono mediamente, quest’anno a causa delle piogge intense di fine febbraio se ne riusciranno a recuperare - se tutto va bene - 10 o 15. Produzione, letteralmente, decimata. Impossibile, con queste nefaste previsioni, pensare di garantire una kermesse che richiama più di 6 mila visitatori e che, per sfamare tutti, necessita di una fornitura minima di 25 quintali di “bisi”.

L'annuncio ufficiale

E così, a poco più di un mese dalla manifestazione clou di Lumignano, le aspettative di migliaia di buongustai si sono infrante definitivamente (e inaspettatamente) ieri mattina. Il fulmine a ciel sereno si materializza mediante un post pubblicato dagli organizzatori. "Non avremmo mai voluto trovarci in questa situazione: dover decidere di annullare l’imminente edizione della storica Sagra dei bisi 2024 è stato doloroso e difficile, ma non abbiamo avuto scelta", l’annuncio ufficiale che lascia di stucco lumignanesi e non.

 

Mai successo in 40 anni di storia

Per primo il presidente stesso del comitato sagra, Maurizio Palin, che quel messaggio l’ha dovuto amaramente vergare: «Non è mai successa una cosa simile, mai in 40 anni di storia, solamente per il Covid ci eravamo fermati, ma all’epoca i piselli c’erano», allarga le braccia. In questo 2024 che a fine febbraio ha fatto rivivere l’allarme alluvione, invece, anche i filari che punteggiano le campagne lumignanesi sono finiti sott’acqua. Come spiega Palin, «fino a febbraio i piselli erano splendidi, ma con i rovesci dell’ultima parte del mese e poi di marzo, il terreno, pregno d’acqua, non è più riuscito a drenare l’acqua; risultato? La radice delle piante si è rovinata, smettendo di far maturare i piselli».

Duro colpo per i coltivatori

Un duro colpo per i coltivatori, in primis: «I fratelli Giuseppe e Daniele Capraro, principali produttori, dei 60 quintali abituali forse ne raccoglieranno 19, un altro produttore, Tiziano Fanin, da 10 passa a 3», riferisce Palin. Alla sola sagra, come si diceva, ne servirebbero almeno 25 quintali: «In genere prepariamo 5.200 primi (risi e bisi, lasagne e bisi, pasticcio ai bisi, eccetera) e 4 mila secondi (seppie e bisi, spezzatino e bisi e molto altro), solo per i primi occorrono 10 quintali». Materia prima che quest’anno sarà praticamente introvabile.

I "bisi" De.Co. di Lumignano merce rara

I preziosi “bisi” De.Co. seminati il 25 novembre e pronti per essere colti dal 25 aprile alla metà di maggio, saranno merce rara nel 2024. La linea delle aziende agricole sarà quella di garantire solo piccoli quantitativi per soddisfare comunque la più ampia platea possibile di privati e di ristoratori. 

«Dispiace molto rinunciare alla manifestazione che è anche un biglietto da visita importante», dice il sindaco Matteo Zennaro. «Ma purtroppo non c’erano le condizioni per organizzarla». Ora l’appuntamento è con la sagra del tartufo ad ottobre. 

Giulia Armeni

Suggerimenti