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Grumolo delle Abbadesse

Le macine dell’antico mulino oggi sono un’opera d’arte

Inaugurato in piazza Cossetto il monumento che ricorda le attività dei mugnai, un pezzo di storia della comunità

Torna a vivere, in una nuova forma, un pezzo di storia di Grumolo delle Abbadesse. È stato inaugurato nei giorni scorsi, di fronte al municipio, in piazza Norma Cossetto, il monumento dedicato all’antico mulino che, per secoli, è stato attivo nel territorio grumolese, prima della sua dismissione negli anni Ottanta.

Il monumento creato con due macine del mulino

Il monumento è formato dalle due pesanti macine di pietra che facevano parte del mulino stesso, donate da Luciana Sandini, figlia di Bruno Sandini e di Dea Piaserico, ultimi proprietari e mugnai dell’antico strumento meccanico: un mulino storico, dunque, soprattutto per un territorio ricco d’acqua come quello di Grumolo, la cui prima testimonianza di esistenza risale al 1738. Appartenuto per secoli alle monache benedettine, la famiglia di Bruno Sandini, per tradizione famiglia di mugnai, lo aveva ricevuto in proprietà dalla famiglia Ziggiotti nel 1961. Fu dismesso quando la macinazione divenne industriale, chiudendo così l’epoca dei vecchi mulini artigianali.

L'opera creata gratuitamente

L’opera, la cui struttura di supporto in metallo (che ricorda quella originale) è stata realizzata gratuitamente dalla carpenteria Tonini, è arricchita da una tabella informativa, che ricostruisce la lunga storia del mulino, con tanto di figure esplicative sul suo funzionamento. All’inaugurazione, oltre alla stessa Luciana Sandini, erano presenti il sindaco Andrea Turetta, il vicesindaco Paola Bortolaso e l’assessore Antonio Zordan. «È stato un piacere da parte mia donare le due macine che, per anni, hanno fatto parte dello storico mulino di Grumolo, gestito per molto tempo dai miei genitori - le parole di Sandini -. Sono felice che le macine, oggi, siano parte di un monumento che racconta un pezzo di storia di questo paese: una storia fatta di duro lavoro artigianale e tradizione, che hanno sempre contraddistinto l’antico mestiere del mugnaio».

Il taglio del nastro per il monumento

Solo parole di ringraziamento da parte di Andrea Turetta: «Qualcuno disse “Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro” - il commento del sindaco -. Ringrazio quindi Luciana per averci donato le macine dell’antico mulino, che ci hanno permesso di realizzare questo monumento. A breve installeremo anche un piccolo faro, in modo che sia illuminato anche di notte». La mattinata si è conclusa con il classico taglio del nastro, a cui hanno partecipato anche i bambini delle vicine scuole elementari. A chiudere l’evento, la testimonianza di Costantino Barban, storico risicoltore di Grumolo delle Abbadesse, nonché presidente dell’associazione Risicoltori di Grumolo presidio slow food, che ben conosceva Bruno Sandini e che ha spiegato il funzionamento delle macine quando il mulino era ancora in funzione.

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