«Quando l’auto e l’autobus che guidavo si sono scontrati, ho capito che il pullman stava perdendo aderenza. Mi sono concentrata, mettendo testa, anima e cuore sullo sterzo per evitare che il mezzo si ribaltasse. A fianco della strada, infatti, correva un piccolo fossato, temevo che se le ruote dell’autobus fossero finite sulla banchina ci saremmo cappottati». È il racconto di Giuliana (per tutti Giulia) Lovato, 46 anni, autista dell’Atv che l’1 giugno è stata protagonista di uno spaventoso incidente a Cologna costato la vita ai coniugi Franco e Mirella Millia di Sarego
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L’incontro fra Giulia e i ragazzi che quel pomeriggio erano sul pullman diretto a Cologna, felici di tornare a casa, è stato un momento di profonda emozione ma anche di ricordi non sempre piacevoli. Non solo perché lo schianto ha spento le vite di due coniugi e gettato nella disperazione le loro famiglie, ma anche perché all’interno della corriera si sono vissuti minuti molto drammatici. La stessa autista, ferita in modo serio alle gambe, è stata trasportata in elicottero all’ospedale di Borgo Trento. Anche se non ha subito fratture, non ha ancora recuperato pienamente l’uso della gamba destra. «Ringrazio tutti per avermi dimostrato affetto e vicinanza».
Tra i colleghi dell’Atv, un posto speciale è occupato da Gianluca, il fratello minore di Giulia, anche lui autista, intervenuto a soccorrere la sorella dopo il tremendo impatto. È lui che ha organizzato il ritrovo tra l’autista e gli studenti passeggeri della linea 236. Un incontro a sorpresa. Quando la 46enne ha visto il gruppo in piazza a Cologna che la aspettava, con un cartellone di ringraziamento, si è commossa. Sono seguiti abbracci, sorrisi e sguardi stupiti. «Siete tutti qui, come sono felice», ha esclamato Giulia, che considera i ragazzi come dei figli.
A parte qualche labbro rotto e alcune capocciate sui sedili, i 25 passeggeri dell’autobus non hanno riportato traumi preoccupanti.