Evitato lo sfratto di una famiglia con quattro figli piccoli grazie all’intervento del sindaco che si è detto disposto a tutto pur di scongiurare che fosse buttata in mezzo alla strada. «Mi sarei anche incatenato», ha avvisato, e la famiglia non sa come ringraziare: «È tornata la speranza».
L'ordine di sfratto per una famiglia con 4 figli piccoli
L’ordine di rilascio immediato dell’immobile avrebbe dovuto essere eseguito dall’ufficiale giudiziario ieri mattina al vecchio casello ferroviario di Belvedere, frazione di Villaga, lungo la strada Berico-Euganea; ma c’è stata la tempestiva intercessione del primo cittadino, Eugenio Gonzato, che si è attivato subito dopo aver letto la comunicazione inviata in municipio da parte del legale della proprietà dell’immobile, Ferservizi, società del Gruppo Ferrovie dello Stato, che annunciava, con un paio di giorni d’anticipo, l’esecuzione della procedura nei confronti degli occupanti. Gli occupanti sono una famiglia di cittadini di origine marocchina che abita in paese ormai da più di dieci anni, con regolare permesso di soggiorno e un lavoro stabile come imbianchino del capofamiglia.
L'intervento del sindaco Gonzato
«Sono rimasto davvero molto colpito dal fatto che una famiglia, con quattro bambini piccoli, potesse venire sfrattata così, senza nemmeno un congruo preavviso, con una semplice comunicazione - afferma il sindaco Gonzato –. Ho subito pensato a quei bimbi, con uno che ha soltanto pochi mesi. Mi sono molto arrabbiato e ho immediatamente contattato la proprietà dicendo che avrei fatto qualsiasi cosa per impedirlo, anche incatenarmi al casello. Questo sfratto, fatto in questo modo, è qualcosa di assolutamente inaccettabile, è un esempio di burocrazia senza cuore, che non tiene conto dei valori umani. Non si può agire così, neanche se si ha ragione. Ho quindi preso la decisione forte e di oppormi, perché un conto sono le leggi, un altro applicarle con umanità. Grazie al rinvio di tre mesi che è stato concesso ora potremo almeno tentare una soluzione negoziata o studiare delle altre alternative da mettere in campo».
Concesso rinvio di tre mesi
Il capofamiglia non sa come esprimere la propria gratitudine per l’inaspettato rinvio. «Ci ha fatto tornare la speranza di avere un futuro diverso - spiega Mustapha Zaiutone -. Il sindaco è stato davvero una brava persona, non so come ringraziarlo. Quei mesi vogliono dire tanto, vuol dire avere evitato il peggio, di finire buttati in strada, e di cercare una soluzione. Siamo anche disposti a comprare la porzione del casello in cui abitiamo ora e che abbiamo messo a posto in questi anni».
Il primo cittadino è pronto a intervenire ancora anche nel caso in cui, spirato il tempo in più concesso per lasciare libero l’edificio, le cose non dovessero cambiare. «Se nonostante tutto dovesse arrivare lo sfratto - spiega Gonzato – siamo pronti a intervenire con i servizi sociali comunali per trovare una soluzione diversa. Spero comunque che le trattative per l’acquisto della parte del vecchio casello che la famiglia occupa, o anche dell’intero casello, possa andare a buon fine. Ad ogni modo, con il tempo in più che ci è stato dato, abbiamo la possibilità di trovare alternative».