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Noventa Vicentina

È morta la “nonna d’Italia”. Andò in Kenia in missione a 93 anni

Alla soglia del secolo di vita Irma Dall’Armellina si è spenta in casa. Mattarella la fece Commendatore della Repubblica

È morta la nonna d’Italia. Si è spenta nella tarda serata di giovedì a 99 anni, nella sua abitazione di via Carlo Porta, assistita dalla figlia Graziella e dalla nipote Elisa, Irma Dall’Armellina, diventata nel febbraio 2018 la “nonna d’Italia” dopo essersi recata, a 93 anni suonati, in Kenya. Vi aveva trascorso tre settimane, dividendosi fra tre orfanotrofi aperti dall’amico sacerdote don Remigio Dal Santo, di Thiene, che aiutava da anni a distanza con offerte economiche.

La nonna volontaria spopolò anche sui social

A raccontare la sua decisione di partire per l’Africa nonostante l’età e un problema alle gambe era stata la nipote Elisa, che aveva pubblicato una foto dell’anziana che si stava imbarcando con un bastone e un trolley rosso all’aeroporto di Venezia assieme alla figlia Graziella. Quell’immagine divenne virale con 91 mila like, più di 20 mila condivisioni e 900 commenti. Di lì ospitate in vari programmi televisivi fino a quando Irma ricevette nel marzo 2019 l’onorificenza di Commendatore della Repubblica italiana dal presidente Sergio Mattarella per «l’eccezionale prova di altruismo con cui ha prestato il proprio servizio in qualità di volontaria in una missione umanitaria in Kenya».

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«Il traguardo dei cent’anni, il 2 novembre sembrava a portata vista la grande vitalità - ha detto la nipote Elisa, addolorata - ho perso una nonna splendida, dal forte carattere, amante della semplicità, appassionata della lettura e dell’orto, una grande lavoratrice che ci ha insegnato a non arrenderci mai e che le mani che aiutano possono solo innescare reazioni a catena colme di bellezza».

Nata e cresciuta a Fioccarde di Noventa

Nata e cresciuta a Fioccarde di Noventa, Irma Dall’Armellina ebbe una vita non facile lavorando a 13 anni in campagna per poi fare la mondina. Rimase vedova a 26 anni perdendo la secondogenita Gabriella e il marito Pietro Pulvini per una malattia contratta in guerra; si trovò a crescere da sola gli altri due figli Giuliano e Graziella.
Durante la missione l’anziana visitò don Remigio, infermo all’ospedale di Nairobi, e le strutture gestite dalla onlus “Mulinelli di sabbia”. Portò solidarietà, abbracci agli orfani e una parola di conforto.

Quel giro in moto con un ragazzo africano

Si fece anche immortalare in un giretto in moto con un ragazzo africano. «Se fossi più giovane vi sarei rimasta più a lungo in quanto c’è moltissimo bisogno vista la diffusa povertà, ma tra i bambini c’è grande dignità. C’è tanto, tanto da fare lì, consiglio a tutti di fare questa esperienza: chi è più giovane di me può dare tanto per sistemare le cose e aiutare i bambini», aveva spiegato al ritorno dalla missione. L’ultimo saluto alla pensionata sarà dato martedì in duomo, alle 14.30, con recita domani, domenica 14 febbraio, alle 19 del Rosario.

Felice Busato

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