Concia ecologica, l’idea di Restello

Pelli stoccate in conceria

produzione della pelle. «Il direttore del Polo tecnologico toscano (Po.Te.Co) Domenico Castiello – spiega il sindaco – ha descritto un modello di economia circolare che prevede la lavorazione delle pelli senza utilizzo di soluzioni chimiche di origine industriale. Il processo produttivo si avvale dell’utilizzo di acqua reflue e civili che vengono filtrate nel depuratore consortile e quindi impiegate nelle industrie conciarie, senza che queste debbano estrarre acqua dal sottosuolo. Inoltre, nel processo iniziale della concia, la pelle viene stabilizzata con una soluzione zuccherina e gli scarti di frutta e verdura vengono successivamente usati per la colorazione della pelle. Una nuova frontiera ecologica evoluta e molto interessante che mi auguro si possa allargare al polo conciario di Arzignano». Per questo motivo Restello si è rivolto al Centro di ricerca pisano chiedendo di ottenere maggiori informazioni in merito al sistema di produzione attuato nel distretto conciario toscano. Contestualmente ha inviato una comunicazione all’amministratore delegato di Acque del Chiampo Andrea Pellizzari e al presidente del Bacino Valle del Chiampo Giorgio Gentilin per “sollecitare una presa di contatto con il funzionario del Po.Te.Co. e a trasmettere ai soci una informativa riguardo agli sviluppi e alla praticabilità di tale nuova tecnologia”. «Salvo che la trasmissione di RaiTre non sia dimostrata fasulla – conclude il sindaco di Lonigo – e le affermazioni del dottor Casiello prive di fondamento scientifico e pratico, credo che la notizia sia oltremodo importante, sia per la tutela della produzione industriale e del lavoro delle maestranze, sia per la salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica». • © RIPRODUZIONE RISERVATA (...)

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