È nato in piena notte, in auto, a pochi chilometri da casa, mentre i genitori stavano correndo in ospedale. La grande fretta di Brando di venire al mondo ha fatto vivere nelle prime ore di sabato un’imprevista esperienza, fortunatamente a lieto fine, tra ansia e gioia, alla mamma Sara Rubini, 37 anni, e al compagno Carlo Campoccia, 53, residenti da due anni in via Brazzolaro sui colli Berici nel territorio comunale di Nanto dove vivono con gli altri due figli Emma, di 9 anni, e Lorenzo, di soli 14 mesi. Ora sia la mamma che il neonato stanno bene, grazie anche alla capacità degli operatori della centrale operativa del 118 di Vicenza che hanno dato le indicazioni necessarie fino all’arrivo dell’ambulanza.
Le avvisaglie del parto imminente
«Dopo le prime contrazioni accusate da Sara alle 3.30, e la successiva rottura delle acque, ho chiamato subito il 118, i cui operatori, vista la distanza da casa nostra al pronto soccorso, ci hanno detto di salire in auto immediatamente e di partire verso l’ospedale di Vicenza restando sempre in contatto telefonico», ricorda Campoccia, che è di origini catanesi, come «tradisce il mio accento», ma che è residente da 27 anni in Veneto.
Il parto è avvenuto durante il tragitto verso l'ospedale
Ma Brando aveva voglia di nascere quanto prima e così dopo aver percorso alcuni chilometri, quando i genitori sono giunti all’altezza della chiesa di Nanto, il piccolo è venuto alla luce. Erano le 3.45, tra la gioia di mamma e papà che hanno salutato in maniera imprevista un fagottino di oltre 3 chili e mezzo, vispo come non mai.
Il racconto della madre di Brando
«Ho sentito tre forti spinte finché è cominciata a spuntare la testa di Brando, l’ho preso quindi al volo subito scuotendolo, gli ho aperto la bocca per farlo respirare e ha emesso i primi vagiti», ricorda mamma Sara, originaria di Bastia di Rovolon, ripercorrendo l’emozionante e per certi versi indescrivibile vicenda.
Una maglietta per coperta. «Una scena incredibile che vedi solo nei film e che non ti aspetti certo di vivere nella realtà», riprende Carlo che mentre guidava l’Opel Mokka, seguendo l’indicazione del Suem di coprire Brando, non ci ha pensato due volte a togliersi la maglietta, proseguendo con trepidazione a torso nudo la sua corsa verso Vicenza.
Il rendez vous con l'ambulanza
«Giunto al semaforo di Ponte di Nanto, nonostante il rosso, dopo aver rallentato vista la scarsa visuale dell’incrocio, ho subito imboccato la provinciale Riviera berica per poi intercettare all’altezza di Ponte di Costozza prima l’automedica e poco dopo anche l’ambulanza che erano partite dal San Bortolo», prosegue Carlo, ripercorrendo quei concitati momenti che, nella vita, non dimenticherà mai.
Il ritorno a casa di Brando con i genitori
I sanitari hanno subito preso in cura Brando e la mamma e li hanno accompagnati in ambulanza al reparto di ostetricia e ginecologia del San Bortolo dove sono giunti in ottime condizioni. Dopo qualche giorno di ricovero, sono stati dimessi ieri e sono rientrati a casa, per la gioia degli altri due fratellini più grandi.
Il timore della multa per il passaggio con il rosso
Nella mattina di sabato mamma Sara ha pubblicato poi un post sui social una sua bella foto con Brando in cui ha ripercorso il suo parto in automobile e scusandosi con la polizia locale per essere passati col rosso nel concitato viaggio verso Vicenza. Peccato veniale: non dovrebbero esserci infatti multe in arrivo.