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Lonigo

Ai domiciliari, aveva il sussidio ma per la legge non è più reato

L'imputato percepiva il reddito di cittadinanza e non avrebbe comunicato all'Inps il provvedimento

Avrebbe incassato il reddito di cittadinanza anche mentre era sottoposto a una misura cautelare, senza comunicarlo all'Inps. Il fatto, però, non è più previsto dalla legge come un reato. E così Domenico Multari, 27 anni, residente a Lonigo, difeso dagli avvocati Salvatore Mantia e Antonio Marchesini, è stato assolto in tribunale.

Era stato arrestato per il possesso di una pistola

L'imputato, parente e omonimo di quel "Gheddafi" ritenuto dagli inquirenti un punto di riferimento della 'ndrangheta in Veneto e condannato in diversi procedimenti, era stato controllato dalla guardia di finanza di Noventa nella primavera del 2020. Multari junior aveva iniziato a percepire l'assegno ad aprile del 2019 mai poi, il 31 ottobre dello stesso anno, era stato arrestato dai carabinieri in un altro procedimento perché trovato in possesso di una pistola illegale ed era stato accompagnato in carcere. Dopodiché, gli era stata data una misura meno afflittiva.

L'inputato non aveva comunicato all'Inps di essere ai domiciliari

Come noto, uno dei requisiti per ottenere il reddito era quello di non essere sottoposti a misure cautelari. Secondo l'accusa, l'imputato non avrebbe comunicato all'Inps la circostanza che avrebbe portato alla revoca dell'assegno. Così facendo, avrebbe percepito due-tre mensilità prima che arrivasse l'ispezione delle fiamme gialle. Il processo a carico di Multari junior era cominciato nell'aprile del 2022 e, dopo un paio di rinvii, si è concluso giovedì scorso con la pronuncia di assoluzione dell'imputato.

Applicato il principio di retroattività

Quest'ultimo era infatti accusato di aver violato l'articolo 7 comma 2 del decreto legge 4 del 2019, che è però stato abrogato dalle legge 29 dicembre 2022. Nonostante il fatto oggetto del procedimento giuridico fosse antecedente, è stato applicato «il principio di retroattività della legge penale favorevole». Secondo la difesa, Multari junior non avrebbe percepito indebitamente quel denaro e avrebbe comunque chiarito la propria posizione in aula anche nel merito.

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