<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Camisano Vicentino

Aggredisce un invalido per strada, il paciere lo minaccia: condannati entrambi

Multe per entrambi dopo la lite per i cani portati a spasso senza guinzaglio. Il disabile finì in ospedale

Uno è stato condannato per avere aggredito il disabile, l’altro per aver minacciato l’aggressore. È la singolare conclusione, in primo grado, del processo scaturito da una baruffa per i cani che era rapidamente degenerata, con botte ad un invalido e minacce. Il giudice Taschin, dopo un lungo dibattimento, ha inflitto 600 euro di multa a Giampietro Rotolo, 52 anni, di Gazzo Padovano, e 300 euro a Massimiliano Fabris, 49, di Camisano. Entrambi dovranno risarcire le vittime.

La sentenza

Il movimentato episodio che era avvenuto a Camisano il 19 aprile di sei anni fa. Rotolo, difeso dall’avv. Luisa Fiorentino, è stato ritenuto responsabile di lesioni aggravate, mentre Fabris, tutelato dall’avv. Giovanni Bertacche, di minacce. Il primo dovrà rimborsare intanto con 1.200 euro (il resto eventualmente in sede civile) G. S., 64 anni, di Camisano, assistito dall’avv. Enrica Vetrugno (pubblichiamo le iniziali per la privacy sanitaria), il secondo con 800 euro lo stesso Rotolo.

L’episodio

I fatti accaddero nella zona di via Fermi a Camisano. Era successo che G. S., che è invalido e che si può muovere solamente con le stampelle, fosse uscito di casa con i suoi due cani, senza metterli al guinzaglio. Una circostanza, quella che gli animali fossero liberi, che aveva mandato su tutte le furie Rotolo, che probabilmente si era spaventato alla vista dei cani e che si era molto arrabbiato. Dopo uno scambio di battute, Rotolo (stando alla ricostruzione della procura) aveva preso per il colletto della camicia il pensionato e lo aveva spinto con un colpo al petto; l’altro, che aveva come detto le stampelle, aveva perso l’equilibrio ed era caduto pesantemente a terra. In un secondo momento era stato aiutato e accompagnato al pronto soccorso, dove era stato visitato: aveva subito una frattura ed era guarito dopo un mese. La procura contestava perciò a Rotolo le lesioni aggravate, perché commesse ai danni di un invalido che non poteva adeguatamente difendersi. Ma il caos non si era fermato alla caduta del pensionato, perché in suo soccorso era intervenuto un amico, che aveva cercato di rimetterlo in piedi. Fabris aveva anche minacciato il padovano: «Vieni fuori, vieni fuori che ti ammazziamo... ma ti sembra il modo di attaccare un invalido... tu stanotte non dormi qua». Sia G. S. che Rotolo avevano sporto denuncia alle forze dell’ordine, facendo scattare le indagini della procura. Gli inquirenti avevano raccolto alcune testimonianze (poi sentite anche in aula) per ricostruire nel dettaglio l’accaduto e al termine degli accertamenti il magistrato aveva citato a giudizio i due imputati. 

La difesa

Entrambi contestavano la ricostruzione della procura e si difendevano dalle accuse. Ora potranno eventualmente ricorrere in Appello e far valere le loro ragioni, perché secondo il tribunale di Vicenza i fatti sono confermati e meritano entrambi la condanna.

Diego Neri

Suggerimenti