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Nel Vicentino

Virus e altre assenze, scuola a corto di prof. È caccia ai supplenti anche tra gli studenti

Quasi come cercare un ago nel pagliaio. La caccia al supplente è diventata una vera e propria emergenza per le scuole che tra assenze per Covid, malattie di altro tipo e maternità si ritrovano con decine di cattedre vuote. Coprirle è un’impresa che costringe le segreterie a gettarsi a capofitto sulle Mad, le messe a disposizione, in cerca perfino di studenti laureati, e non, pur di garantire agli alunni l’insegnamento.
«La gestione supplenze è critica, nemmeno le graduatorie d’istituto riescono a soddisfare le esigenze delle scuole costrette a convergere sulle Mad cercando di individuare tra le disponibilità le persone che che hanno i requisiti per il tipo di scuola», dice Paola Pizzeghello, dirigente del comprensivo 1 di contra’ Burci e referente dei presidi degli istituti del primo ciclo. Ma anche sfogliando le liste delle domande che arrivano puntualmente nei plessi da parte di chi è ancora studente, laureando o laureato in cerca di lavoro temporaneo l’esito non è scontato. 
«Stentiamo a trovare le coperture soprattutto per quanto riguarda le assenze non rilevanti, quelle di breve durata- prosegue Pizzeghello - di fronte alla prospettiva di una supplenza di pochi giorni sono molti quelli che rinunciano, specie chi abita lontano dalla scuola dove prendere servizio». Il disagio di sobbarcarsi una trasferta magari arrivando da una regione diversa e il rischio sempre dietro l’angolo di un possibile contagio spingono molti precari a rispondere alla chiamata dei presidi con un “no, grazie”. «L’infanzia in questo momento è la scuola maggiormente penalizzata perché il virus corre tra i più piccoli e intere sezioni rimangono a casa - riprende Pizzeghello - ma riscontriamo forti criticità anche alla primaria dove tocchiamo con mano la difficoltà di trovare insegnanti anche per via del numero chiuso a Scienze della formazione, tanto che cerchiamo di fidelizzare le tirocinanti perché restino poi all’interno dell’istituto. Meno complicato il quadro alla secondaria di primo grado perché le graduatorie d’istituto risultano più nutrite, con qualche eccezione, vedi le classi di concorso di matematica e lettere».
Altro nodo irrisolto è il sostegno. «Anche lì la carenza di personale si fa sentire - precisa la dirigente dell’ic 1 - oltretutto nella prova pre-selettiva del Tfa è passata una percentuale molto bassa di candidati».
Cercasi supplenti disperatamente anche alle superiori. «Ho assunto diversi studenti dalle Mad perché il personale Covid che doveva servire per i potenziamenti alla fine viene utilizzato per coprire le cattedre vuote», dice Maria Rosa Puleo, dirigente del Fogazzaro dove undici insegnanti pescati dalle messe a disposizione coprono cattedre di matematica, lettere, inglese, spagnolo.  «Ma ne mancano ancora perché tra sospensioni di docenti senza green pass, assenze varie e maternità i buchi sono tanti», aggiunge la Puleo, spiegando che «si va anche di passaparola, nel senso che chiedo agli insegnanti se hanno parenti o amici laureati disposti a fare supplenza». «Sostituire il personale assente non è semplice, qualche volta tamponiamo facendo entrare dopo o uscire prima le classi, spesso ricorriamo agli studenti laureati o che stanno finendo l’università - interviene Aldo Delpari, dirigente dell’istituto Piovene - alternative non ce ne sono perché le principali graduatorie risultano vuote. Ma la ricerca è snervante perché ogni giorno arrivano mail di personale costretto a rimanere a casa lasciando la cattedra scoperta. Almeno ci fosse una semplificazione della normativa Covid, invece manca quella chiarezza che aiuterebbe a lavorare meglio».

Anna Madron

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