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Vicenza

Vigili, fumata nera sul turno notturno: trattativa in salita

Non cede il muro alzato attorno all’estensione del turno notturno della polizia locale dall’una alle tre di notte nei giorni di venerdì e sabato. Dopo l’incontro di quasi tre ore di ieri a palazzo Trissino tra la delegazione trattante del Comune e sindacati, è già stato fissato un nuovo tavolo, il 13 maggio, per capire se sia possibile una convergenza oppure se le posizioni continueranno a non incontrarsi. 
Si tratta, va detto, di un confronto, dato che la posizione dei sindacati non è vincolante su questo tema e dopo 30 giorni dalla comunicazione da parte del Comune dell’intenzione di intervenire sull’orario, la modifica può diventare operativa, quindi tecnicamente da giugno. Questo non significa però che la posizione dei sindacati sia morbida, anzi, dato che in caso di mancata risposta alle richieste poste sul tavolo e davanti a un tirare dritto dell’amministrazione comunale, anche ieri si sono detti «pronti allo stato di agitazione». 
Quel che appare probabile, ad oggi, è però uno slittamento - il più contenuto possibile nelle intenzioni del Comune - dell’avvio del servizio allungato. Non, dunque, automaticamente da inizio giugno, come potrebbe essere, ma dopo «il tempo strettamente necessario ad intervenire su alcuni aspetti tecnici», sarebbe l’apertura del Comune. Aspetti tecnici come la revisione del documento valutazione rischi, sollecitata dai sindacati. 
Il sindaco Francesco Rucco, che non fa parte della delegazione trattante e dunque ieri non era al tavolo, ha comunque ribadito l’intenzione «di perseguire l’obiettivo, che assolve alla richiesta dei cittadini di poter contare sulla presenza della polizia locale anche in orario notturno. Non si tratta di un atto prevaricatore verso la polizia locale, ma di un’organizzazione applicata già in molte realtà».
Di sicuro se il Comune punta ad accelerare il più possibile, i sindacati frenano e chiedono risposte in tema di «carenza di organico, mansioni, sicurezza dei lavoratori». 
«Al termine dell’incontro - ha precisato Giulia Miglioranza, segretaria provinciale Fp Cgil - abbiamo provato a fare sintesi, ma la posizione delle parti resta quella iniziale. Noi siamo contrari perché riteniamo che i numeri non tengano e che serva chiarezza sulle mansioni, mentre l’amministrazione rimane ferma sull’idea di partire. Resta questa distanza e abbiamo ricevuto mandato dai lavoratori di tenere il punto, perché abbiamo tutta una serie di questioni di affrontare. L’amministrazione nella sua parte tecnica ha provato a dialogare e a considerare il nostro punto di vista, e ne diamo atto, anche dicendo che i termini del confronto potrebbero subire uno slittamento. Il 13 ci attendiamo risposte alle nostre sollecitazioni». «Abbiamo portato il risultato delle due assemblee dei lavoratori - ha aggiunto Carola Paggin, segretaria Uil Fpl - durante le quali tutti i dipendenti all’unanimità ci hanno dato mandato di dire no alle condizioni del turno notturno. L’amministrazione ha riascoltato le nostre perplessità, che sono legate alla sicurezza dei lavoratori, e si è presa l’impegno di verificare la valutazione dei rischi. Lavorare fino all’una o alle tre di notte non è la stessa cosa». Tra i temi, ha sintetizzato Elena Tonelli segretaria Cisl Fp, «la sicurezza dei lavoratori e chiarezza sulle attività. Se in relazione al terzo turno sarà tutto servizio d’ordine e attività di supporto, bisogna capire perché le forze di polizia hanno necessità che intervenga la polizia locale. Gli agenti della polizia locale hanno un contratto enti locali e non hanno alcuna norma di sicurezza anche legata all’età».
«L’apertura registrata - ha aggiunto Davide Pojanella, Rsu - è stata solo sul posticipare la partenza per sistemare l’aspetto burocratico legato alla sicurezza. Sugli altri argomenti resta rigidità. Rimangono sul tavolo problemi grossi, come quello del personale». «Abbiamo avviato un confronto - ha detto Giancarlo Chemello di Csa Vicenza - ci sono molti nodi aperti, come dotazioni, recuperi, ferie, riposi, visite mediche, valutazione dei rischi, che possono e devono essere risolti. Va chiarito anche il grande tema delle mansioni degli agenti. Lo scorso anno su 120 mila telefonate arrivate al comando, oltre un terzo sono state girate dalla questura. Chiaro che serve collaborazione, ma vanno definiti ruoli e funzioni». 

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Alessia Zorzan

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