<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La storia

Fu deportato in un campo di concentramento. I figli fanno causa e chiedono i danni alla Germania

Un vicentino, morto nel 2003 a 86 anni, venne catturato, portato nei lager. I figli chiedono un risarcimento danni di più di 150 mila euro

Il loro papà, mancato a 86 anni nel 2003, nel settembre del 1943, mentre si trovava tra le fila del secondo Reggimento artiglieria alpina Gruppo Vicenza, venne catturato dai tedeschi e considerato “traditore badogliano”, e inviato prima nello Stammlager di Stablack in Prussia orientale, quindi, dopo una marcia di 600 chilometri, in quello di Teschen nell’allora Cecoslovacchia. 

Il vicentino era uno "schiavo di Hitler"

Il soldato vicentino, (G.B. nato a Vicenza il 5 gennaio 1917), privato di qualsiasi diritto, divenne uno di quei deportati, definiti “schiavi di Hitler”, sottoposti ai lavori forzati all’interno delle principali aziende belliche tedesche. Il suo calvario terminò solo con l’arrivo degli Alleati.
Adesso, i figli dell’alpino berico, a distanza di 79 anni da quei drammatici eventi, hanno avviato una causa giudiziaria di fronte al tribunale di Roma per chiedere che la Germania li risarcisca per quanto ha dovuto subire loro padre. A presentare l’istanza risarcitoria, prima che scatti il termine di improcedibilità fissato tra il 27 e il 28 ottobre, sono stati gli avvocati Marco Seppi e Matteo Miatto.

Il fondo per le vittime istituito da Draghi

Nell’aprile scorso il governo Draghi ha infatti istituito un apposito fondo per risarcire gli aventi diritto per conto della Germania, che avrebbe già indennizzato l’Italia per quei fatti nel 1960. Il nostro governo ha istituito il fondo dopo che le prime cause avviate dagli ex deportati o dai loro eredi erano di fatto arrivate all’ultimo grado di giudizio. Nel marzo scorso, tra l’altro, erano stati eseguiti alcuni pignoramenti su beni dello Stato tedesco. Passaggio che aveva sollevato le veementi proteste del governo di Berlino.
Nel loro atti di citazione, i figli dell’alpino vicentino, che nel ’43 era stato richiamato alle armi dopo essere tornato dalla Campagna di Russia, raccontano come il loro papà, una volta deportato, fosse stato «relegato in una baracca priva di riscaldamento in cui convivevano dalle 60 alle 80 persone stipate in giacigli di paglia, più simili a loculi che a letti a castello veri e propri, infestati dai pidocchi».

Il calvario dell'alpino vicentino

Spiegando le «oltremodo precarie condizioni igienico sanitarie» e di come il papà «avesse a disposizione la sola divisa estiva che indossava al momento della cattura e con la quale ha dovuto fronteggiare ben due inverni trascorsi con temperature rigidissime».
E ancora: «alle dodici ore giornaliere di lavoro svolte sotto il costante pericolo di essere colpiti dalle bombe alleate, dovevano aggiungersi le marce di decine di chilometri per raggiungere all’alba il luogo di intervento e per rientrare al campo a sera inoltrata sempre sotto sorveglianza armata dei soldati tedeschi». 

Con l’istanza presentata al tribunale di Roma (città in cui ha sede l’ambasciatore tedesco accreditato nel nostro Paese) i figli dell’ex soldato, attraverso i legali Seppi e Miatto, chiedono di ottenere la condanna della Repubblica Federale di Germania al risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non, subiti dal loro papà «in conseguenza della sua cattura, deportazione, internamento e sottoposizione ai lavori forzati da parte dell’esercito tedesco senza il riconoscimento di alcuno dei diritti allora previsti dal diritto internazionale umanitario».

Quegli anni di prigionia trascorsi sperando solo di riuscire a sopravvivere, giorno dopo giorno, hanno lasciato segni indelebili non solo nella vita dell’ex soldato ma anche in quella dei suoi familiari. Che adesso chiedono alla Germania la somma di 22 mila euro a titolo di risarcimento del danno patrimoniale e di poco più di 150 mila euro per il risarcimento del danno non patrimoniale. 

Matteo Bernardini

Suggerimenti