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Allarme siccità

Viacqua chiede il razionamento dell’acqua in 20 comuni vicentini

Le piogge degli ultimi giorni non hanno avuto alcun effetto benefico sulla condizione di siccità prolungata che ormai prosegue dall’inizio dell’anno anche nel territorio vicentino. A farne le spese è ancora in particolare la fascia montana e pedemontana del bacino servito da Viacqua.
Questa mattina, dati alla mano, sono state comunicate le prime richieste ai sindaci per l’emissione di ordinanze di razionamento. 

I comuni interessati Le disposizioni riguardano nel dettaglio: Recoaro Terme (intero territorio comunale), Arsiero (zone C. de Val di Ferro e Collegio, Centro zona alta), Brogliano (zona Menon), Calvene (zona C.de Mortisa e Monte), Cornedo (zona C. da Crestani), Laghi (zone C. de alte, Cavallaro, zona Centro, Molini, Vanzi e Menara), Lastebasse (intero territorio comunale), Monte di Malo (zone Centro alta e bassa, Priabona, zona Artigianale, zona Gecchelina, zona Gentilata-Antonella-Cerina e zone alte), Pedemonte (intero territorio comunale), Posina (intero territorio comunale), San Vito di Leguzzano (zone C.de Ancetti-Costa e zona Leguzzano), Santorso (Via Prà della Tezza parte alta), Schio (zone C.da Rive di Magrè, C.de Piane - Reghellini, Corobolli - Ravagni, Tretto e zona Raga), Tonezza (intero territorio comunale), Torrebelvicino (zone C.da Laghetto, C.da Puglia, C.de collinari, Centro e Pievebelvicino), Trissino (zona collinare Selva, Lovara e S. Benedetto), Valdagno (zone Centro nord, Cerealto e zona collinare), Valdastico (zone Centro, Valpegara, Pedescala - Barcarola), Valli del Pasubio (zone C.de collinari, centro, S. Antonio, Staro, zona Malunga, zona S. Sebastiano e zona Zorletti-Zanettti), Velo d’Astico (zone C.de Anzolone-Curegno, vie Rialbo-Pavin-Tezza Ponte e zona lago di Velo).


Il commento «Come illustrato nelle scorse settimane - spiega il presidente di Viacqua, Giuseppe Castaman - il monitoraggio costante della situazione dei punti di approvvigionamento ci restituisce l’esatta delimitazione delle aree più critiche dove questa mattina abbiamo dovuto chiedere a diversi Sindaci di disporre il divieto di consumi idrici non a scopo alimentare o igienico. Nello scorso fine settimana abbiamo dovuto inviare le prime autobotti per rifornire un serbatoio nella parte alta di Monte di Magrè e uno sul Tretto, sopra Schio, in seguito ad un rapido svuotamento che ha messo a rischio la fornitura di acqua a circa 1.300 abitanti. Pur con le difficoltà del momento, intendiamo rinnovare l’impegno di Viacqua ad assicurare la continuità della fornitura a tutte le utenze. È però indispensabile che la popolazione comprenda la grave situazione di criticità che sta colpendo anche quest’area storicamente ricca d’acqua e rispetti le indicazioni per il contenimento dei consumi».


I divieti Con l’emissione delle ordinanze da parte dei sindaci scatteranno una serie di divieti per le utenze incluse nelle aree di maggiore criticità. Nello specifico non sarà possibile utilizzare acqua potabile dalla rete di acquedotto per: il lavaggio di piazzali e vialetti, salvo esigenze di igiene pubblica che dovranno essere autorizzate esplicitamente dal Comune; il lavaggio di autoveicoli ad esclusione degli autolavaggi; il prelievo per funzioni non indispensabili, quali ad esempio il funzionamento di fontane ornamentali, zampilli, piscine, l’irrigazione di prati, giardini e orti ad eccezione di chi utilizza acqua piovana recuperata in appositi serbatoi. 
Le ordinanze invitano all’allacciamento alla rete acquedottistica da parte dei proprietari di pozzi artesiani. Come disposto fin dal 2000 dal Genio Civile, inoltre, tutti i pozzi a getto continuo dovranno essere regolati con appositi dispositivi di chiusura, eliminando così la possibilità di dispersione di acqua quando non utilizzata. 

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