<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

Via le botti dal centro. Altolà delle Belle arti

Il recente regolamento siglato con la Soprintendenza non concede le botti nei plateatici: il Comune ha ordinato la rimozione.
Nelle zone vincolate del centro - come piazza delle Erbe - non potranno più rimanere le botti
Nelle zone vincolate del centro - come piazza delle Erbe - non potranno più rimanere le botti
Nelle zone vincolate del centro - come piazza delle Erbe - non potranno più rimanere le botti
Nelle zone vincolate del centro - come piazza delle Erbe - non potranno più rimanere le botti

Meglio una botte piena o meglio non avere la botte? Ecco, per i titolari di bar e ristoranti del centro basterebbe semplicemente anche una botte vuota, visto che a stretto giro più di qualche gestore dovrà armarsi di forza (e pazienza) e farla rotolare via dal proprio plateatico. Sì, perché è questo uno degli effetti del nuovo accordo stipulato dal Comune e dalla Soprintendenza per la regolamentazione delle aree esterne alle attività commerciali. Quei grandi recipienti costituiti da doghe di legno non potranno più essere utilizzati come appoggio o anche come elemento estetico accanto a sedie e tavolini. Nelle zone vincolate del centro storico - che non sono solo quelle in prossimità dei monumenti - saranno d’ora in poi vietate. Non fanno parte della lista ammessa dalle Belle arti per la composizione dei plateatici. 

Via le botti dai plateatici

L’amaro calice se lo sono trovati al tavolo alcuni baristi alle prese con il rinnovo della concessione per i plateatici. Quella che negli anni scorsi (al di là del periodo “franco” del Covid) era un’operazione tutto sommato automatica e non troppo complessa, ora si è trasformata quasi in un’odissea. Perché è vero che quel nuovo protocollo tra amministrazione e Belle arti è stato messo nero su bianco con l’obiettivo di semplificare le procedure mettendo dei paletti ben precisi, ma è altresì evidente che rispetto al passato (cioè rispetto allo scorso anno) ha introdotto regole nuove e soprattutto richieste nuove: sovrapposizioni, rendering, fotografie e altra documentazione varia. Tutti passaggi che complicano non poco la vita, come conferma Confcommercio.

Confcommercio

«Sul rinnovo delle concessioni di plateatici in città - fa sapere l’associazione - da settimane c’è una interlocuzione costante tra gli uffici dell’associazione e quelli comunali per evidenziare le varie problematiche. Il problema, tra l’altro già segnalato con tempestività nel dicembre scorso, è che l’intesa siglata il 22 novembre tra l’amministrazione comunale di Vicenza e la Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Vicenza, Verona e Rovigo, richiede di allegare all’istanza di concessione del plateatico della documentazione che risulta più complessa rispetto alla prassi in uso precedentemente. Il dialogo con il Comune è comunque costante e proficuo, tale da individuare soluzioni idonee, anche relativamente a quei plateatici, che sono in numero estremamente ridotto, con strutture che non rientrano pienamente nel nuovo regolamento». 

Il caso botti in centro

Ed è qui che sorgono i problemi e il “caso-botti”. Nel protocollo non vengono esplicitamente citate o vietate. Ma è scorrendo la lista che elenca i materiali che si possono posizionare che si trova la restrizione. Al comma C dell’articolo 3 si legge, infatti, quanto segue: «Gli elementi costituenti il plateatico sono classificati come di seguito riportato: tavolini, sedie, poltroncine, sgabelli, ombrelloni, elementi di arredo vegetale e fioriere, lampade ed elementi riscaldanti e raffrescanti, pedane».  Già, non si legge la parola “botte”. Una dimenticanza? Niente affatto. Una presa di posizione precisa da parte della Soprintendenza che non intende concedere ai bar che si trovano in aree vincolate la possibilità di usare quei tipici elementi della tradizione veneta (e non solo) che spesso sono un elemento portante delle osterie.

Gli ordini di rimozione

Per questo motivo nei giorni scorsi dagli uffici del Comune sono partiti i primi ordini di rimozione, facendo saltare sulla sedie numerosi titolari di bar e ristoranti. Tutti? No, perché in realtà il documento sui plateatici individua alcune aree del centro “tutelate” e altre no. In piazza dei Signori, piazza Erbe ma anche vicino al Duomo e pure in contra’ Barche, per esempio, le botti non potranno più essere collocate. Nella vicina contra’ Cabianca, però, sì. Anche in questo caso uno squilibrio che non ha fatto di certo piacere a più di qualcuno dietro i banconi dei locali del cuore cittadino. E sì che l’obiettivo del protocollo era preciso: «È un giusto compromesso per non ingessare la città rispettando le bellezze architettoniche che rendono Vicenza una città Unesco, patrimonio dell’umanità», sono state le parole dell’amministrazione al momento della firma.
Peccato, però, che anche la botte sia un patrimonio della nostra tradizione.

 

Nicola Negrin

Suggerimenti