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Ulss 8 Berica

Vaccini anti influenza: al via la campagna con 143mila dosi

Dal 2 novembre si parte con la campagna di vaccinazione anti-influenzale
Dal 2 novembre si parte con la campagna di vaccinazione anti-influenzale
Dal 2 novembre si parte con la campagna di vaccinazione anti-influenzale
Dal 2 novembre si parte con la campagna di vaccinazione anti-influenzale

La data è la stessa per tutto il Veneto. Si parte martedì prossimo, il 2 novembre. Quel giorno nell’Ulss 8 Berica prenderà il via la campagna anti-influenzale 2021-22. La regia organizzativa è del Sisp, che ora si dividerà, in un lavoro che per la verità non lascia tregua, fra le strategie in atto per fermare la circolazione del Covid e un’azione a tutto campo per prevenire l’attacco della malattia stagionale e delle sue pericolose complicazioni. L’Ulss Berica ha ordinato quasi 143 mila dosi. Il Sisp ha tenuto conto dei circa 100 mila vaccini utilizzati fra ottobre e dicembre del 2020 e ha previsto una ulteriore riserva nel caso la domanda generale dovesse crescere rispetto alla scorsa stagione quando, sotto la minaccia incombente della pandemia, con una buona copertura rispetto agli anni precedenti, il 66 per cento degli over 60 e il 46 per cento degli operatori sanitari aderirono alla profilassi. Si useranno quattro tipi di vaccino, autorizzati dall’Aifa e mirati come composizione alle diverse platee di persone. Sono, per la precisione, 84.700 dosi del siero tetravalente, cioè lo stock più consistente da girare ai medici di base, altre 20 mila di un secondo farmaco, Flucevaxtetra, destinato espressamente agli operatori sanitari, poi 34.100 di Fluad Tetra per gli over 75 e le ultime 4 mila per gli anziani delle case di riposo. 

I vaccini sono, in parte, già in casa. Quest’anno nessuna difficoltà di approvvigionamento. Ne è arrivata una prima tranche, vale a dire il 60 per cento del quantitativo totale commissionato dall’azienda Berica, ed è lo stock di vaccini riservato in questa prima fase prioritaria alla vaccinazione gratuita di over 60 e soggetti fragili. Da lunedì scorso l’azienda padovana che fornisce i sieri ha, infatti, iniziato a distribuirli direttamente negli ambulatori ai medici di base che, come ogni anno, saranno i protagonisti principali di un’operazione che coinvolgerà gran parte della popolazione. E da domani i vaccini verranno recapitati pure alle Rsa, che stanno per completare la somministrazione delle terze dosi ai propri ospiti, e potranno così proseguire per tutto novembre con la preziosa anti-influenzale. 

La novità assoluta è, però, un’altra. Il Sisp che, con la direttrice Teresa Padovan e la sua giovane squadra, continua da un anno e mezzo a dare prova di efficienza non comune, metterà subito a disposizione delle categorie dei pubblici servizi più esposte ai rischi correlati all’influenza cinque sedute ad accesso libero nei centri vaccinali anti-Covid. Dall’11 novembre, dopo l’arrivo nei magazzini dell’Ulss della seconda tranche di vaccini, si faranno due giornate di vaccini anti-influenzali a Torri di Quartesolo, una rispettivamente a Montecchio, Noventa, Valdagno, per forze di polizia, operatori del pubblico impiego, addetti ai servizi di interesse collettivo, insegnanti. 
E, poi, per togliere qualsiasi dubbio, la circolare appena giunta dal ministero della salute che conferma la possibilità della co-somministrazione. I due sieri, anti-Covid (prima iniezione, richiamo, terza dose), e anti-influenzale, possono essere iniettati contemporaneamente: uno sul braccio destro, l’altro su quello sinistro. I risultati di uno studio scientifico dimostrano che la somministrazione concomitante dei due vaccini risulta sicura e ben tollerata, e che la risposta anticorpale è adeguata. 

«Sono due vaccini inattivati – spiega la dottoressa Padovan – e non c’è bisogno di intervallo temporale. Il discorso vale per tutti i tipi di farmaco previsti dal piano nazionale di prevenzione tranne che per i vaccini vivi attenuati, per i quali occorre ritardare l’inoculazione di almeno due settimane rispetto a quella del siero anti-Covid. Lo abbiamo scritto con chiarezza nella nota di indirizzo per la vaccinazione contro il papilloma virus». La somministrazione, dunque, può essere fatta prima, dopo o nello stesso momento. 
Siamo, quindi, alla vigilia di un’operazione vaccinale che si preannuncia determinante per la presenza ancora minacciosa del coronavirus. L’allarme arriva dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Questo inverno, l’influenza ormai alle porte potrebbe rivelarsi ancora più pesante soprattutto per gli anziani e per le persone con un sistema immunitario debole. Vaccinarsi diventa, perciò, un passo assolutamente decisivo. 

Franco Pepe

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