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Vicenza

Una famiglia in politica: ecco la dinastia Nicolai. E adesso c'è anche un sindaco

Sebastian Nicolai con il padre Umberto e la mamma Daniela
Sebastian Nicolai con il padre Umberto e la mamma Daniela
Sebastian Nicolai con il padre Umberto e la mamma Daniela
Sebastian Nicolai con il padre Umberto e la mamma Daniela

Suo papà, Umberto, è stato uno degli assessori di Achille Variati, suo fratello, Dodo, è diventato da poche settimane consigliere comunale di opposizione, lui, Sebastian, è appena stato eletto sindaco di un paesino sul lago Maggiore. Una stirpe, quella dei Nicolai, che ricorda in miniatura i Kennedy visto che in famiglia, appunto, ad eccezione di mamma Daniela e del fratello più grande Francesco, hanno tutti la passione della politica e tutti hanno vestito o vestono una casacca istituzionale. 
L’ultimo in ordine di tempo, come si diceva, è Sebastian, orgogliosamente civico, che racconta: «Più che passione per la politica, parlerei di passione per la cosa pubblica. È la stessa passione che mi porta ad essere volontario della Croce Verde di Vicenza. E sì, certo, questa passione me l’ha trasmessa mio padre. Da piccolino, quando lui era presidente del Coni, lo seguivo ovunque. Da lui ho imparato l’integrità e la bellezza di mettersi a disposizione della comunità». Per questo quando gli hanno chiesto di candidarsi ha accettato. E la definizione più azzeccata di se stesso la dà lui: «Sono un sindaco in trasferta», dice il vicentino Sebastian, mentre in sottofondo gli uccellini cinguettano. «Li sente perché ho la finestra aperta, qui nel mio nuovo ufficio, davanti a me vedo il lago». Non male come luogo di lavoro. 
Ma lui, più che ad ammirare lo splendido paesaggio che lo circonda, in queste ore è concentratissimo su altro: «Per me è un’avventura nuova, sto cercando di prendere dimestichezza con la macchina comunale, voglio imparare in fretta per mettermi subito al lavoro». Quello di sindaco di Trarego, cinquecento abitanti appena che però raddoppiano o triplicano durante la stagione turistica. 
I dipendenti comunali sono quattro e la giunta è formata dal vicesindaco e da un assessore. Alle elezioni si è presentata una sola lista, ovviamente civica, con un mix perfetto tra giovanissimi e persone di esperienza. E in una tornata elettorale dove la metà delle persone non è andata a votare per il proprio sindaco a Trarego invece gli abitanti ci sono andati, eccome: «La cosa che mi rende più felice è che l’affluenza da noi è stata del 72 per cento». Segno che il vicentino Sebastian da quelle parti si è fatto ben volere. 
Ma come ci è arrivato sul lago Maggiore? A far intrecciare la sua strada con Trarego è stato suo marito Massimilano: «Ci venivamo in vacanza perché sua nonna e la sorella di sua nonna avevano una casa di famiglia qui. Poi, nel 2019, si è aperta un’opportunità che ci ha conquistati e ci siamo lanciati in un’avventura imprenditoriale: quella di aprire un piccolo parco giochi per famiglie gestendo anche un ristorante e un bed and breakfast. Da allora mi divido tra qui e Vicenza». 
L’amore e il destino, insomma, ci hanno messo lo zampino. E anche Massimiliano, sempre a proposito degli intrecci della vita, ha a che fare in qualche modo con Vicenza. In sintesi: uno vicentino, l’altro di Genova, si conoscono in Svezia durane un viaggio di lavoro, entrambi all’epoca erano dipendenti di due aziende impegnate nel settore dei parchi divertimenti. 
Sono anime affini, si innamorano e Sebastian scopre che la sorella della nonna di Massimilano, proprio quella della famosa casa di Trarego, abita a Vicenza. «Si è creato il triangolo Vicenza, Genova, Trarego», ride. Ecco, Trarego ormai fa parte della sua vita: «Il mio cuore è a Vicenza, ma Trarego l’ho amata subito. Non ho la bacchetta magica ma la voglia di fare il bene di questa comunità è tanta. Mi spaventa di dover imparare mille cose nel più breve tempo possibile, mi entusiasma il mettere a disposizione di questo splendido territorio le mie idee. Questo è un anno fondamentale, perché c’è la partita del Pnrr: mi ci butterò a capofitto». 
Le cose si fanno per passione o è meglio non farle. E Sebastian quella passione ce l’ha tutta. L’ha ereditata, come suo fratello, dal capostipite. 

 

Roberta Labruna

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