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Sequestri per 5 milioni

Truffa della auto
di lusso: 37 vittime
nel Vicentino

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Operazione della guardia di finanza
Operazione della guardia di finanza
GdF, operazione Cars lifting

VICENZA/PORDENONE. Il "lifting", alle auto, lo facevano taroccandone il chiolometraggio; poi le mettevano in vendita senza però mai consegnarle. I raggiri, secondo la procura di Udine, che ieri ha fatto scattare la seconda tranche dell'inchiesta avviata a marzo, sono saliti a 1.329. Persone che credevano di fare un affare acquistando un'auto di lusso e che alla fine invece rimanevano con un palmo di naso. In provincia di Vicenza, a finire nelle maglie della rete tesa dai presunti truffatori sono stati in 37.

 

Il giro d'affari del sodalizio criminale sgominato dalla procura udinese con l'ausilio della guardia di finanza di Pordenone sfiora i 36 milioni di euro complessivi; 7,2 milioni di Iva evasa. Nella nostra provincia i raggirati ci hanno rimesso in tutto qualcosa come 1,2 milioni di euro. Ieri i finanzieri, proseguendo l'operazione "Cars lifting", hanno eseguito sequestri nei confronti di una ventina di indagati (provenienti dalle provincie di Udine, Pordenone, Roma, Latina, Palermo, Treviso, Gorizia e Padova) per 5 milioni di euro. Ma oltre ai soldi i militari della finanza hanno provveduto a porre i sigilli su due ville, tre appartamenti, 75 veicoli (Audi, Jeep, Mercedes, Bentley, Alfa Romeo Gtv, Citroen Maserati, Continental), 12 moto (Harley Davidson, Ducati, Vespa, Laverda, Benelli, Suzuki), 21 orologi di lusso (Rolex, Cartier, Gucci, Breitling, Audemars Piguet). Inoltre, nell'abitazione di uno degli indagati è stato eseguito il sequestro di una cantina del valore complessivo di 103 mila euro composta da 836 bottiglie di distillati e vini di pregio e rarità.

 

 

Gli accertamenti sono durati quasi 2 anni. I reati per cui si sta procedendo sono quelli legati a un'organizzazione a delinquere specializzata in reati fiscali, truffa e falso materiale e ideologico. Nel corso dell'attività investigativa, portata avanti anche con intercettazioni telefoniche e ambientali, finanzieri e poliziotti hanno inoltre scoperto altre attività criminose nascoste nelle operazioni di vendita. Il numero dei chilometri percorsi dalle automobili venivano sistematicamente abbassati, manomettendo i software e le centraline elettroniche. Le riduzioni variavano dal 50 al 70 per cento e venivano effettuate in due autofficine di Padova e nel Trevigiano. A tutto questo si sarebbero aggiunti altri 2,2 milioni di euro di introiti illeciti arrivati dalla vendita di auto mai consegnate. Sempre secondo gli inquirenti, in oltre un centinaio di casi sono state perfezionate operazioni di vendita con l'incasso di anticipi e, talvolta, dell'intero corrispettivo anche per 30-40 mila euro, senza poi provvedere alla consegna del veicolo. Alcuni di questi sarebbero addirittura stata venduti a più acquirenti.

 

In Veneto i raggirati sarebbero dunque 265. Di questi, 37 nella nostra provincia.

Matteo Bernardini

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