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Da Romania, Serbia, Camerun

Tre nuovi focolai
nel Vicentino: casi
di importazione

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I tre operai sono tornati in Italia sabato scorso dopo due settimane in Romania
I tre operai sono tornati in Italia sabato scorso dopo due settimane in Romania
I tre operai sono tornati in Italia sabato scorso dopo due settimane in Romania
I tre operai sono tornati in Italia sabato scorso dopo due settimane in Romania

Tre nuovi focolai nel Vicentino, nessuno autoctono. I nuovi casi arrivano tutti da fuori. Si tratta di tre operai di una grossa ditta vicentina ritornati a casa dopo una trasferta in Romania. Due sono risultati positivi, mentre per il terzo sono in corso accertamenti. Nessuno dei tre è ricoverato, ma uno di loro ha già infettato la moglie e il figlio di 5 anni. Sono stati messi in quarantena una trentina di persone: i familiari, tutti i contatti ravvicinati, compresi alcuni bambini che avevano giocato con il piccolo. «Per fortuna - dice il dg dell'Ulss 8 Giovanni Pavesi - questi tre lavoratori, quando sono tornati sabato sono andati direttamente nelle loro abitazioni. Sarebbe stato un problema se si fossero recati in azienda»

 

C’è, poi, il caso di un serbo, che vive e lavora a Valdagno. Anche lui ha fatto ritorno dal Paese di origine con la malattia addosso e ha contagiato la moglie. Era andato in visita ai parenti.

 

E c’è, poi, il caso di una camerunense che abita a Vicenza e che il 15 luglio aveva partecipato a Padova ad un’affollata cerimonia funebre con 200 persone organizzata dalla comunità del Camerun per ricordare un connazionale morto in Africa. Nei giorni successivi si contavano 8 positivi. 

 

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Franco Pepe

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