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Vicenza

Trasforma l'auto
in una... discoteca
35enne nei guai

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L'auto fermata dagli agenti
L'auto fermata dagli agenti
L'auto fermata dagli agenti
L'auto fermata dagli agenti

Giro di vite sulla movida a Monte Berico. Su indicazione del sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, la polizia locale ha intensificato i controlli nell'area del Santuario, recentemente interessata da alcune segnalazioni da parte di cittadini per la presenza di un veicolo che numerose volte ha creato disturbo alle persone per musica ad alto volume.

 

Lunedì scorso, alle 22.30, una pattuglia ha cercato il veicolo nel piazzale della Vittoria. Già durante la salita a Monte Berico gli agenti hanno avvertito musica ad altissimo volume; una volta giunti sul posto hanno notato un'auto con alcune fonti luminose interne molto vistose e con il portabagagli aperto. Da un controllo è emerso all'interno del veicolo la presenza di un sistema audio potentissimo, di dimensioni tali da occupare tutta la parte posteriore dell'auto, dal poggiatesta del sedile anteriore fino al bagagliaio, per tutta l'altezza dell'abitacolo. L'impianto, che impediva la vista dal lunotto posteriore, era situato al posto dei sedili posteriori rimossi dal proprietario. Quest'ultimo aveva installato un pannello divisorio tra la parte anteriore e posteriore del veicolo e ne aveva modificato completamente il cablaggio per l'alimentazione dell'impianto. Per le modifiche costruttive eseguite, con alterazioni alla sicurezza del veicolo, il trasgressore, un 35enne, è stato sanzionato ai sensi dell'articolo 78 del codice della strada con ritiro della carta di circolazione, obbligo di visita e prova, e una sanzione di 431 euro. 

 

Su questo episodio e, più in generale, sugli assembramenti di giovani nel piazzale della Vittoria, Rucco precisa: «I giovani e le persone che ultimamente si radunano lì devono sapere che Monte Berico non è una discoteca e che bisogna rispettare questo luogo sacro. Ho dato precise disposizioni al comandante della polizia locale di far continuare incessantemente i controlli in tutta la zona. Un conto è trovarsi in serenità con pochi amici, un altro è trasformare l'area del santuario in una movida all'aperto».

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