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Vicenza

Tav, viaggio tra gli espropriati: «L’ho saputo dal giornale»

Tra via Marcello e via Boccherini sono quattro i complessi residenziali destinati ad essere demoliti

Molti lo hanno saputo leggendo Il Giornale di Vicenza, qualcun altro dai vicini, una signora è stata fermata in centro da un conoscente: «Hai visto che ti buttano giù la casa?». Qualcun altro, infine, lo ha scoperto direttamente ieri mattina: «In che senso abbattono il condominio? Se mi buttano giù la casa possono portarmi direttamente al cimitero. Sono quarant’anni che abito qui», si lascia andare una residente del civico 23 di via Boccherini. Un’altra signora arriva e parcheggia. Anche lei scopre la situazione in tempo reale. «Ma come buttano giù tutto? E non ci avvisano? Ho comprato casa a novembre 2021 e sono entrata a febbraio, dopo alcuni lavori. È una bomba questa, non stiamo parlando di cambiare una maglietta. Ma io non credo che ci possano buttare giù la casa così, no?».

La lista demolizioni

Eppure. Nella lista delle demolizioni previste per realizzare il secondo lotto funzionale dell’alta velocità/alta capacità “Attraversamento Vicenza” in città si contano 105 voci, per una superficie totale di 62.316 metri quadri. L’indennizzo per la superficie residenziale è di 1.850 euro al metro quadro. Più nel dettaglio si parla di 11 edifici di carattere residenziale e 7 condomini, oltre a box, garage, tettoie, uffici, magazzini e depositi vari. Tra i quartieri più interessati c’è proprio San Lazzaro, con oltre 20 abbattimenti. 

Le comunicazioni

Qualcosa però, dal punto di vista della comunicazione, non sta funzionando. Nessuna lettera, nessuna convocazione e nessuna spiegazione. Solo dubbi. È uno spettacolo da teatro dell’assurdo quello che va in scena tra via Marcello e via Boccherini. In queste laterali di viale San Lazzaro si trovano infatti quattro dei condomini inseriti nella lista degli edifici da abbattere. Condomini dove, tra l’altro, ci sono anche appartamenti in vendita. “Interferenze”, come vengono definite nelle relazioni, aggiunte alla lista delle demolizioni nella fase di revisione del progetto dal preliminare al definitivo. Ma si tratta - fuori da carte e planimetrie - di oltre 50 appartamenti, che significano persone, famiglie, storie, ricordi. 

In via Marcello

Al civico 20 di via Marcello, tra i vari campanelli suonati, rispondono in due. E alla domanda se siano stati informati del futuro abbattimento della loro casa, la risposta è una: «No». Al civico 22 incredulità e rabbia stanno invece già montando. Le copie del giornale passano di mano in mano, mentre Gino Fisico, 75 anni, si è preso la briga di studiare direttamente il progetto elaborato da Iricav2 e depositato in Comune l’8 agosto. «Quando ho visto che il nostro condominio era colorato di giallo, quindi rientrava negli abbattimenti, mi è preso un colpo», dice. Alla parola “Tav” fa presto a crearsi un piccolo capannello di condomini in cortile. C’è chi abita lì da 50 anni, chi da 35, chi da una decina «ma a saperlo non avrei comprato». Nello stabile abita anche una donna di 94 anni. «Non le abbiamo detto nulla ancora - spiega Roberto Andrioletti, 65 anni - aspettiamo di incontrare il figlio. Come si fa a dire a una donna di quell’età che deve andarsene?». «Lo dovete scrivere che nessuno ci ha avvisati e che lo abbiamo scoperto dal giornale - aggiunge Cosimo Amato - ma vi sembra normale? È una vergogna». «Almeno dal Comune ci saremmo aspettati un avviso - continua Andrioletti - e invece niente. Ci sono persone che anche negli ultimi mesi hanno investito in questi appartamenti, c’è chi ha rifatto il bagno e a dicembre dovrebbero partire i lavori per il Superbonus». 

La speranza

La speranza è quella di un compromesso. «Tra il condominio e la ferrovia c’è un po’ di margine sul retro. Perché non provare a sfruttare questo spazio, senza buttare giù tutto, trovando un accordo?», propongono. E in ogni caso «se ci costringono ad andarcene ci devono dare tempi tecnici adeguati e anche un risarcimento adeguato. Non si tratta solo dell’acquisto della casa, ma anche delle spese di notaio, trasloco, eventuali adeguamenti, mobili. Per non parlare del valore affettivo della casa e del quartiere». «I residenti - conferma Tiziana Nicoli, amministratore condominiale - non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Siamo in contatto con il Comune per capire come procedere, evitando dove possibile di abbattere completamente il condominio. Ci sono condòmini anziani, anche ultranovantenni. Ci attiveremo con il nostro avvocato». Non va meglio in viale San Lazzaro, civico 15. Anche questo condominio sarà abbattuto e anche qui comunicazioni ufficiali non se ne sono viste. 

Alessia Zorzan

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