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Vicenza

Stadio blindato e scorte
Ma gli ultras anticipano
Scontri e bomba carta

Controlli più scrupolosi all’ingresso dello stadio ieri per la partita Vicenza - Cesena. COLORFOTO
Controlli più scrupolosi all’ingresso dello stadio ieri per la partita Vicenza - Cesena. COLORFOTO
Controlli più scrupolosi all’ingresso dello stadio ieri per la partita Vicenza - Cesena. COLORFOTO
Controlli più scrupolosi all’ingresso dello stadio ieri per la partita Vicenza - Cesena. COLORFOTO

Nel giorno degli stadi blindati dopo gli attentati di Parigi e l’allarme bomba di Hannover, a tenere impegnate le forze dell’ordine è un agguato imprevisto. Isis? No, tifosi del Cesena arrivati in città con qualche ora di anticipo per cercare lo scontro fisico con i vicentini: obiettivo centrato, anche se l’intervento della polizia ha subito interrotto i tafferugli. I controlli all’ingresso, invece, non hanno creato particolari disagi agli spettatori: molti hanno accolto l’invito della questura ad arrivare prima del solito; la giornata uggiosa ha fatto il resto, convincendo i più titubanti a restare sul divano.

I CONTROLLI. La partita era già considerata a rischio prima dell’allarme terrorismo, dato che tra le tifoserie non corre buon sangue. Il servizio d’ordine era più imponente del solito: 90 gli uomini schierati dalle forze dell’ordine, di cui 40 territoriali e 50 di supporto dai reparti operativi di polizia e carabinieri. Circa un centinaio gli steward (in una partita “normale” sono 80), 15 gli agenti di polizia locale. Non è cambiato nulla nei sei soliti punti di pre-filtraggio (viale Trissino, via Valdagno, via Alberi, via Asiago e i due di viale dello Stadio), dove gli addetti in pettorina gialla hanno verificato i titoli d’ingresso e i documenti d’identità (tranne che per i possessori di tessera del tifoso, già schedati). I controlli più serrati sono avvenuti invece ai varchi d’ingresso, dove i tifosi sono stati verificati per la prima volta con l’utilizzo di metal detector da parte degli steward, sotto gli occhi comunque di agenti e militari. Un’operazione che non ha rallentato più di tanto l’accesso agli spalti.

L’IMBOSCATA. Qualche problema in più lo hanno creato gli ospiti. L’azione è stata sicuramente premeditata; i supporter romagnoli sono arrivati nel Vicentino attorno alle 11.30 con auto private, senza sciarpe né bandiere in vista. Sono usciti al casello di Longare sulla Valdastico Sud. Quindi si sono diretti al Menti approfittando del fatto che a mezzogiorno le strade intorno allo stadio sono ancora aperte. Hanno parcheggiato nel settore ospiti e quindi si sono diretti verso il piazzale dei Distinti. Fuori dal bar tabaccheria “Allo Stadio” c’erano una decina di tifosi vicentini, ai quali si sono aggiunti quelli che si trovavano all’interno del locale. Un cesenate ha lanciato una bomba carta. Sono volati tavolini e fioriere. Gli ospiti sono stati inseguiti in direzione della curva Nord, dove sono volati sberloni e qualche cinghiata fino all’arrivo della polizia. A calmare gli animi dei locali ci ha provato Paolo Cantele, storica figura del tifo biancorosso che riveste il ruolo di Slo, Support liaison officer.

DASPO. All’interno del settore ospiti i sostenitori romagnoli sono stati poi identificati. Si tratta di una trentina di volti noti, appartenenti alla frangia più calda del tifo bianconero, alcuni dei quali già in passato sottoposti al divieto di accedere alle manifestazioni sportive. Probabile che la misura verrà ora replicata e prolungata. Chi ha lanciato la bomba carta rischia l’arresto. Le immagini degli scontri registrate dalle videocamere dello stadio sono all’esame degli agenti della Digos. Sotto la lente d’ingrandimento sono finiti per ora i supporter bianconeri, ma nel caso emergessero responsabilità da parte dei vicentini verranno vagliate anche le loro posizioni.

LE SCORTE. A complicare la giornata ci si è messa anche l’indisciplina ai segnali da parte di altri tifosi ospiti. Nonostante i cartelli luminosi in autostrada invitassero fin dalla tarda mattinata ad uscire a Vicenza Est, c’è stato chi ha preferito prolungare il tragitto fino a Vicenza Ovest. Tre autobus di Aim hanno fatto la spola tra lo stadio e i caselli. L’ultimo brivido alle 13.45, quando un pullman con bandiere bianconere è comparso inaspettatamente a Vicenza Ovest. Stavolta, un falso allarme: si trattava di tifosi della Juventus diretti a Torino.

Paolo Mutterle

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