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Lo studio

Sui social senza controlli. Il 40% degli adolescenti “naviga” 4 ore al giorno

Il “Movimento etico digitale” è guidato dal vicentino Davide Dal Maso. Secondo gli ultimi dati sono aumentati gli episodi di odio in rete del 10%.
Il 26% dei ragazzi ammette di trascorrere le giornate “connesso” in rete
Il 26% dei ragazzi ammette di trascorrere le giornate “connesso” in rete
Il 26% dei ragazzi ammette di trascorrere le giornate “connesso” in rete
Il 26% dei ragazzi ammette di trascorrere le giornate “connesso” in rete

Dal cyberbullismo alla cybersecurity è un attimo. Tanto più se, nell’ultimo anno, gli attacchi informatici ai danni dei giovanissimi sono aumentati del 12 per cento. Nei giorni in cui si fa un gran parlare di sicurezza digitale (dopo il raid hacker che ha colpito i server di mezzo mondo) il fenomeno della tutela, della protezione e soprattutto della formazione informatica torna più che mai alla ribalta. 

Il “Movimento etico digitale” guidata da un vicentino 

Ad accendere un faro sulla necessità di educare alla vita in rete fin dalla scuola è l’Osservatorio scientifico della no profit “Movimento etico digitale” guidata dal vicentino Davide Dal Maso, membro della Digital skills and jobs coalition della Commissione Europea. Come ogni anno, in occasione del “Safer Internet Day”, l’Osservatorio ha diffuso i risultati del monitoraggio 2022 su usi e costumi dei ragazzi tra web e social.

Oltre 20 mila quelli coinvolti nell’indagine, a cui si aggiungono circa 8 mila genitori. Uno studio imponente, condotto tra gli adolescenti nella fascia 12-16 anni e da cui emerge, con forza, un primo elemento allarmante: due teenager su tre dichiarano di non avere regole in famiglia rispetto all’utilizzo dei social. 
Il 26 per cento, inoltre, ammette di trascorrere praticamente tutte le sue giornate “connesso”, onnipresente su TikTok, Instagram, Youtube e Twitch (in calo leggero invece, tra la generazione Z, spazi come Facebook e Snapchat).

Il 65,5% dei giovani dice di non avere regole e controlli

Secondo il report dell’Osservatorio infatti, il 65,5 per cento degli intervistati afferma di non avere regole/controlli in casa e il 40 per cento in particolare non ha vincoli di orario, rivelando di navigare per più di quattro ore ogni giorno: a conti fatti, perciò, due mesi all’anno si passano incollati a smartphone e dispositivi vari. In questo habitat parallelo, un giovane su cinque confida di aver subito un qualche atto di cyberbullismo – pur in calo del 7 per cento rispetto all’anno scorso: al di là delle diverse forme, nella terra di nessuno che è ancora oggi la rete, due ragazzi su tre sono finiti nel mirino degli haters, tra insulti, offese, gogne. Aumentano, nell’ultimo anno, gli episodi di odio in rete (+10 per cento), le truffe (+7 per cento) e, come si diceva, gli attacchi informatici (+12 per cento). 

Odio in rete e cyberbullismo

Preoccupanti anche i dati relativi all’adescamento e alla diffusione di materiale privato, spesso di natura sessuale, a scopo di vendetta, con le due facce del revenge porn che hanno coinvolto rispettivamente il 5 e il 10 per cento degli intervistati. «I dati ci confermano come il web sia vissuto per tanti come una sorta di “far west”, dove tutti possono sfogarsi o insultare. Essendo consapevoli che questa modalità può derivare anche per imitazione di modelli familiari che mettono in pratica gli stessi comportamenti, siamo convinti che l’unica strategia sia sensibilizzare i giovani puntando sempre più ad offrire loro spazi di crescita sia sul piano dell’educazione affettiva che digitale», sottolinea Dal Maso

Secondo il 35% dei ragazzini, gli adulti non sanno usare i social

Anche il referente dell’Osservatorio sull’educazione digitale Gregorio Ceccone evidenzia come «proprio i genitori siano i primi ad abusare di smartphone e social media, fornendo cattivi modelli educativi ai figli». Basti pensare che, secondo il 35 per cento dei ragazzini, gli adulti non sono in grado di usare i social: per il 32 per cento di loro, mamme e papà non riuscirebbero neppure a riconoscere le fake news.  «Il mondo del digitale cambia velocemente ed è fondamentale restare al passo sui canali e le modalità di comunicazione dei più giovani – ribadisce Dal Maso - senza un aggiornamento dei programmi formativi e senza collaborazione tra genitori e scuole, continueranno a dilagare incontrastati quei fenomeni che rendono spesso il mondo di internet un ambiente pericoloso per i giovani, invece che uno spazio dove cogliere le tante opportunità presenti». 

Whatsapp, TikTok, Instagram i preferiti degli adolescenti

Uno spazio che i giovanissimi vivono in modo diverso dagli adulti. I social preferiti dai 12-16enni sono infatti Whatsapp (per il 93 per cento), TikTok, Instagram, Youtube e poi Discord e Twitch (piattaforme perlopiù sconosciute agli over 40).  Molto meno utilizzati dai teenager Linkedin e Facebook mentre, a sorpresa, cresce Twitter, con un +5 per cento merito dell’incremento di contenuti visivi, quindi immagini. 

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Giulia Armeni

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