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Vicenza

Si sblocca l’ex Centrale: demolizioni e pulizie per accelerare i lavori

Via il vecchio e relative macerie per lasciare spazio al nuovo. Un’immagine simbolica, ma che nel caso dell’ex Centrale del Latte diventa invece quanto mai concreta. Parte infatti dalla rimozione e dallo smaltimento dei cumuli di materiale edile presenti da lungo tempo nell’area la seconda vita del cantiere di riqualificazione dell’immobile a San Bortolo. 
Mentre il primo stralcio del recupero del complesso in stato di abbandono - finanziato ancora nel 2016 attraverso il Bando periferie - è riuscito a vedere la luce, con parcheggi e locali della guardia medica freschi di apertura - il secondo lotto, che dovrebbe restituire al quartiere la palazzina storica, con spazi per la comunità, e un’area verde, ha avuto una strada decisamente più in salita, fino ad arenarsi completamente con lavori fermi da oltre due anni, salvo qualche sporadico stop&go. 
Dopo pressing, confronti, diffide e carte bollate tra Comune e azienda, il punto definitivo alla faccenda è stato messo all’inizio del 2021, con la risoluzione in danno del contratto d’appalto con la ditta assegnataria. Lo stallo è però proseguito anche nei mesi successivi, accompagnato da non poche polemiche, sollevate anche dai banchi dell’opposizione. Il tutto scandito dal tic-tac delle lancette che segnano il passare del tempo. Le opere devono infatti essere concluse entro la fine del 2023 per non rischiare di perdere il finanziamento ministeriale. E i tempi iniziano ad essere stretti. 
Da palazzo Trissino però arriva ora la conferma che l’aria dovrebbe presto cambiare. La determina che certifica il passo in avanti è datata 15 giugno e dà il via libera al progetto esecutivo per l’intervento di demolizione e smaltimento dei cumuli materiale, con contestuale aggiudicazione dei lavori. Il tutto per una spesa di 169 mila euro, già inseriti nel capitolo di spesa relativo alla riqualificazione dell’ex centrale. Il progetto, redatto dal Servizio mobilità, trasporti e lavori pubblici del Comune, riguarda la «rimozione dei cumuli di materiali di diversa natura - si legge nel testo - posizionati nelle aree esterne dell’ambito ex Centrale del Latte» oltre che la «demolizione della porzione est del fabbricato esistente». Lavori che erano già previsti, ma mai eseguiti. E sui quali ora si spinge in modo da poter arrivare all’assegnazione della nuova gara con l’area pronta per proseguire con la riqualificazione e poter procedere verso il traguardo. «Utilizziamo parte delle risorse già a disposizione per spostare le macerie presenti all’interno del lotto e per demolire parte del fabbricato, quindi la tettoia a nord e tutto il fabbricato ad est - conferma il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Matteo Clebron -in questo modo quando avremo il bando di gara, tra giugno e luglio, il cantiere sarà pronto per chi entrerà». 
Si tratta di passaggi già inseriti nel progetto, che prevede di mantenere solamente una parte della vecchia sede, destinata a ospitare spazi a disposizione del quartiere, per attività e incontri. Previsto anche un parco urbano. 
Rispetto al 2017, anno della prima gara, il mondo è però cambiato, prezzi compresi, tanto che l’amministrazione comunale lo scorso maggio ha approvato una variazione di bilancio di 500 mila euro per adeguare l’importo allo scenario attuale e scongiurare procedure deserte. Con il mezzo milione aggiuntivo l’importo a base di gara per la realizzazione del secondo lotto è salito a 2,6 milioni. Cifra che tiene conto, oltre all’adeguamento dei prezzi dal 2017, anche delle modifiche al progetto introdotte in seguito alle indicazioni della Soprintendenza. Il cantiere, nel complesso, prevede la riqualificazione di una superficie complessiva di circa 9 mila metri quadrati. 

 

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