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Vicenza

Scuole, rebus autisti: il 20% senza il “pass”. «C’è il rischio ritardi»

Alla vigilia del 15 ottobre il trasporto pubblico locale vive di certezze e incertezze. Il che potrebbe suonare paradossale. Eppure, la certezza è che «il servizio sarà garantito, nessuno resterà a piedi», assicura il prefetto Pietro Signoriello. L’incertezza è che «al momento esiste una fetta di indeterminatezza su quante persone non si presenteranno al lavoro domani», aggiunge. È una fetta che, sulla base del sondaggio effettuato da Svt, si attesta attorno al 20 per cento (in linea con la media nazionale). «Tuttavia - precisa il direttore generale Franco Ettore Viola - bisogna prestare attenzione perché non significa che il 20 per cento degli autisti non sarà al lavoro; e neanche che questo sia il massimo dell’astensione. Parliamo di persone che hanno detto di non avere il green pass. Tra queste c’è chi deciderà di presentarsi a lavoro perché ha fatto il tampone, chi non riuscirà a fare il tampone e chi non si presenterà. Lo vedremo. Noi siamo pronti. Stimiamo di fare i conti con un 5-6 per cento di criticità». Solo domani mattina, però, si saprà se quelle stime si trasformeranno in numeri concreti. Per questo sono tre le indicazioni rivolte a famiglie e studenti: prepararsi, portare pazienza e informarsi. 
Che la situazione non sia semplice non è una novità. «È l’anno zero per tutti», ha affermato ieri mattina Signoriello nel corso del tavolo tecnico sui trasporti scolastici. «La data del 15 ottobre rappresenta un motivo di apprensione per tutti, perché c’è la preoccupazione che un certo numero di persone si trovi nelle condizioni di non raggiungere le scuole. Tuttavia l’azienda ha fornito rassicurazioni e anzi su questo voglio essere chiaro: una cosa è l’indeterminatezza e un’altra è la “scopertura”. Svt ha avviato tutte le possibili forme per sostituire eventuale personale assente: rientra nei meccanismi ordinari».
Ma com’è la situazione? Lo ha spiegato lo stesso Viola, ribadendo come la società, sulla base della recente copertura normativa, abbia chiesto a ogni dipendente se sia o meno in possesso di green pass (attenzione, non ha chiesto se sia o meno vaccinato). Al sondaggio, consentito per legge, hanno risposto la metà dei 380 autisti e circa il 20 per cento ha dichiarato di non possedere la carta verde. «Ovviamente non era obbligatorio rispondere - ricorda Signoriello - e questo crea una forbice di indeterminatezza sulla quale ci troviamo in qualche modo a confrontarci». A conti fatti potrebbe significare che più di 50 autisti non sono in possesso di green pass. Potrebbe, appunto. «L’incognita - spiega il presidente di Svt Simone Vicentini - non è legata solo al numero di dipendenti non vaccinati, ma anche a quanti di loro, pur disponibili a effettuare il tampone per recarsi regolarmente in servizio, potrebbero non trovare posto per eseguire il test». 
Ecco perché c’è «indeterminatezza». Perché la possibilità o meno che tutto vada a regime dipende da quanti autisti senza green pass decideranno di non lavorare, e quindi di non effettuare tampone, e di quanti non riusciranno a effettuarlo. Per questo il prefetto non si nasconde: «Una possibilità che si crei una forma di disagio nel trasporto pubblico locale è evidente che esiste. Tuttavia deve essere chiaro: questi disagi non si potranno mai concretizzare nell’assenza di trasporto pubblico; ma in ritardi. Si potrebbe venire a trovare una situazione nella quale una corsa salta ma lo studente ha a disposizione quella successiva». E aggiunge: «È evidente che tutto si vedrà a partire da domani». Ecco perché il tavolo ha deciso di istituire una sorta di task force comunicativa. Anche se già per la giornata odierna il prefetto ha voluto convocare nuovamente il direttore di Svt e il provveditore per avere maggiori rassicurazioni e definire gli ultimi dettagli. «Incrociamo le dita», sussurra qualcuno uscendo da palazzo Nievo. 

 

Nicola Negrin

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