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Vicenza

Scuola, allarme contagi: focolaio Covid e plessi a rischio chiusura

Anche alla scuola dell’infanzia in via Dalla Scola, a S. Pio X, sono stati registrati dei casi di positività
Anche alla scuola dell’infanzia in via Dalla Scola, a S. Pio X, sono stati registrati dei casi di positività
Anche alla scuola dell’infanzia in via Dalla Scola, a S. Pio X, sono stati registrati dei casi di positività
Anche alla scuola dell’infanzia in via Dalla Scola, a S. Pio X, sono stati registrati dei casi di positività

Un grosso focolaio di contagi Covid. L’allarme arriva dall’istituto comprensivo 4 della zona di San Pio X. Almeno una quindicina di alunni contagiati fra la materna Dalla Scola, l’elementare Tiepolo e la media Barolini, numerose classi coinvolte, la situazione è in evoluzione, il numero pare destinato ad aumentare. Anzi, se i tamponi rivelassero una catena di positività, i due plessi rischiano la chiusura. Cresce la preoccupazione. Neppure il tempo di entrare in classe e già torna l’incubo della quarantena e delle lezioni da remoto. 

Il Sisp ieri ha lavorato tutta la giornata per mettere in atto le misure previste dal protocollo ministeriale e accertare le condizioni di sicurezza. Le direttive in vigore prevedono che, quando si scopra un caso positivo, se l’età è sotto i 6 anni, la classe viene chiusa e tutti i bimbi se ne stanno a casa in isolamento. Sopra i 6 anni la norma, nei contatti stretti, è di sottoporre la classe a tampone entro le 48 ore lasciando nel frattempo a casa i ragazzi. Poi, se i test risultassero negativi, alunni e studenti rientrano in classe, con l’obbligo di un altro un tampone al termine del periodo di sorveglianza, mentre il caso positivo viene seguito dal nucleo Covid e inizia la mappatura del contact tracing. Se, invece, i tamponi dovessero far emergere un secondo caso positivo, scatta la quarantena per l’intera classe, ma una circolare di agosto ne diversifica la durata. E la differenza è questa. Per chi ha meno di 12 anni l’isolamento dura sempre 10 giorni. Per gli over 12 si distingue: una settimana per chi ha il green pass, 10 giorni per chi non è vaccinato, 14 per chi rifiuta il tampone. E per le classi costrette alla quarantena si mette in moto automaticamente la didattica a distanza. 

Uno scenario fluido, dunque, per l’istituto intitolato ad Antonio Barolini. Tutto potrebbe ancora accadere. Oggi sicuramente arriveranno decisioni in un senso o nell’altro. E, intanto, il provveditore Carlo Alberto Formaggio, che ieri è stato in contatto con le scuole sotto attacco da parte della sempre più insidiosa variante Delta che predilige ragazzi e giovani, sollecita ai Sisp delle due Ulss vicentine, la Berica e la Pedemontana, una riunione urgente fra il tavolo di coordinamento per il Covid e i referenti scolastici di tutti gli istituti. «Lo scopo – spiega – è di verificare insieme in modo competente quelle che sono le attuali direttive in materia di contagio non perché qualcosa sia cambiato perché non c’è stato un aggiornamento da parte dell’ufficio scolastico regionale, ma ci sono nuovi presidi, sono subentrati nuovi dirigenti come responsabili dei rapporti con le Ulss, e allora, visto quanto sta accadendo, è il momento di fare una riflessione congiunta sulle varie problematiche». Insomma, sono giornate di apprensione. Si teme un ritorno al passato. Ma c’è pure fiducia. 

«Adesso – dice il provveditore – le scuole sono più preparate. La preoccupazione c’è ma credo pure che le scuole abbiano acquisito una esperienza preziosa. Ora c’è anche un’organizzazione interna grazie alla quale si riesce affrontare con minore trepidazione situazioni difficili che comunque creano disagio come sta succedendo all’istituto comprensivo 4. Purtroppo non è che il green pass sia in grado di bloccare la pandemia. Ma rispetto ai mesi della prima ondata del 2020 in cui si partiva da una realtà di generale impreparazione, ora siamo più attrezzati. Anche il rapporto fra dirigenti scolastici e Sisp è collaudato. C’è collaborazione e concretezza».   

Franco Pepe

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