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La multiutility bollente

Scontro in Agsm Aim. Ed è rottura totale tra Vicenza e Verona

Tommasi vota la revoca del presidente Casali e della consigliera Vanzo. Rucco si oppone e chiede di allontanare l'ad Quaglino, ma riceve il "no"

Più che un braccio di ferro, quello andato in scena in sede di Agsm Aim è stato uno scontro totale. Una frattura tra Verona e Vicenza che se nei giorni scorsi era intuibile, adesso è sotto gli occhi di tutti. «Com'è è andata? Molto tesa», sono le uniche dichiarazioni che a microfoni spenti vengono rilasciate dai protagonisti vicentini al termine dell'assemblea della multiutility.

Le revoche di Vanzo e Casali

Un faccia a faccia che per il momento si chiude con due - e non tre - revoche. Sì, perché se è terminata ieri intorno alla 20 l'esperienza di Stefano Casali e di Francesca Vanzo nel Consiglio di amministrazione di Agsm Aim, continua invece quella di Stefano Quaglino - che come Casali e Vanzo era stato nominato dall'amministrazione Sboarina - che resta, dunque, consigliere delegato. Inizia invece l'esperienza di Federico Testa e Angela Broglia, nominati nuovi consiglieri di amministrazione. È l'esito di una lunga e accesa seduta dell'assemblea dei soci, durata cinque ore e mezza al terzo piano della sede di lungadige Galtarossa di Verona.

Dove il socio Comune di Verona, che detiene il 61,2 per cento dell'azienda ed era rappresentato in assemblea dal sindaco Damiano Tommasi di centrosinistra, ha revocato «per giusta causa essendo venuto a mancare il rapporto fiduciario» il presidente Casali, di Verona Domani, avvocato, e la consigliera Vanzo, della Lega, ingegnere. Un voto, a maggioranza, legato alla vicenda della revoca delle deleghe per operazioni straordinarie al consigliere delegato Stefano Quaglino per il caso relativo all'acquisto del 35 per cento della società lombarda Compago, che si occupa di vendita di energia e di gas. Un voto che ha visto schierarsi contrario il Comune di Vicenza, l'altro socio, rappresentato dal sindaco Francesco Rucco. Il voto, come anticipato, è giunto al termine di una movimentata assemblea dei soci, cominciata alle 14.30, presieduta da Casali con tutto il Cda - Quaglino compreso - che ha tre consiglieri veronesi e tre vicentini (Gianfranco Vivian, Fabio Sebastiano e Anna Massaro).

La posizione dell'ad Quaglino

Durante il Cda sono saliti in sede Rucco e un po' più tardi Tommasi. Aria e volti un po' tirati, conciliaboli, colloqui prima di entrare nell'assemblea. All'ordine del giorno, prima della revoca di Casali e Vanzo, quella di Quaglino con l'azione di responsabilità chiesta dal Cda nei suoi confronti. Ma anche - e soprattutto - l'illustrazione affidata al consigliere Fabio Sebastiano delle relazioni e delle indagini sull'operazione Compago, per la quale la controllata Agsm Aim Energia aveva già firmato un contratto (poi stoppato a fine settembre). Ed è proprio su questo punto che è andato in scena un primo scontro in assemblea, con Tommasi fermo nel tentare di evitare l'illustrazione da parte di Sebastiano, su relazioni peraltro già note al Comune di Verona. Alla fine, però, Sebastiano ha esposto la sua lunga relazione, dalla quale ha fatto emergere che ci sarebbero stati i presupposti per la revoca di Quaglino; non soltanto per l'operazione Compago, ma anche per una questione relativa alle consulenze, come rilevato dal collegio sindacale e dall'organismo di vigilanza.

Il "sì" di Rucco, il "no" di Tommasi

Sono seguiti momenti di forte tensione, durante l'esposizione, anche da parte di Quaglino. Ma lo stesso collegio sindacale ha perorato, in assemblea, la revoca del consigliere delegato e l'azione di responsabilità. La spaccatura è arrivata al momento del voto. In primis sulla revoca di Quaglino e sull'azione di responsabilità: sì di Rucco, e no di Tommasi, e quindi come previsto, con Verona in maggioranza, il voto non è passato. Tommasi avrebbe deciso di non procedere nel senso proposto dal Cda in quanto «non ha ritenuto di essere stato messo nelle condizioni di valutare attentamente in tutte le sfaccettature e con dovuta perizia l'operato dell'ingegner Quaglino». È, invece, passata la revoca delle deleghe del presidente Casali e della consigliera Vanzo, votata da Tommasi, il quale prima del voto ha illustrato all'assemblea le motivazioni che lo hanno portato a compiere la scelta. «A seguito del venir meno del rapporto fiduciario con il socio di maggioranza, dopo il rifiuto di un autonomo passo indietro a loro sollecitato», dice una nota del Comune. Per Rucco, però, come ha detto in assemblea, non ci sono state le condizione per la giusta causa della revoca di Casali e Vanzo. Questo, ha detto, rischia di esporre l'azienda a danno erariale e a indagini della Corte dei Conti.

Enrico Giardini

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