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Vicenza-Cesena

Scontri e tensione
prima del match
Daspo in arrivo

La carica delle forze dell’ordine verso i tifosi biancorossi che avevano iniziato a lanciare bottiglie
La carica delle forze dell’ordine verso i tifosi biancorossi che avevano iniziato a lanciare bottiglie
Vicenza-Cesena, scontri nel pre-partita

 

Tra Vicenza e Cesena l’adrenalina si è consumata praticamente solo nel prepartita. E non ha avuto alcun rimando calcistico. Anzi, si è trattato dell’ennesimo scontro (fortunatamente subito contenuto e quindi abortito) tra tifosi. L’intervento della polizia e dei carabinieri, a un’ora dall’inizio del match, ha infatti evitato che le due tifoserie entrassero a contatto nei pressi del bar Quadrifoglio in zona corso Padova. Alla fine sono stati identificati circa ottanta romagnoli rispediti a Cesena prima dell’inizio della partita senza quindi mettere piede al “Menti”.

INCONTRO A RISCHIO. Che Vicenza-Cesana potesse diventare una sfida a rischio, la questura berica lo aveva messo in preventivo già nei giorni scorsi. Tanto da prevedere uno speciale piano-sicurezza. L’ultimo precedente tra gli ultras delle due squadre non faceva presagire nulla di buono. Il 21 novembre dell’anno scorso, infatti, un “tifoso” cesenate aveva lanciato una bomba carta fuori dal bar-tabaccheria “Allo Stadio” facendo seguire una breve scazzottata interrotta dall’arrivo delle forze dell’ordine. Da qui lo stato d’allerta predisposto per ieri pomeriggio. Che però almeno un’ottantina di sostenitori romagnoli stava cercando di far “saltare” provando, ancora una volta, a ottenere lo scontro con i vicentini.

PROVA DI IMBOSCATA. Per tutti i tifosi provenienti da Cesana la prescrizione recapitata dalla questura di Vicenza era chiara: uscita al casello di Vicenza Est. Da qui il tragitto sarebbe poi proseguito a bordo di autobus (scortati) e le auto private lasciate nel parcheggio. Ma se la disposizione è stata rispettata da molti, un mini convoglio di ultras del Cesena aveva invece in mente un’altra strategia: quella che doveva concludersi con lo scontro nei pressi dello stadio. E infatti una trentina (se non più) di auto e furgoncini hanno bypassato Vicenza Est uscendo chi a Grisignano, chi a Vicenza Ovest dandosi poi appuntamento all’incrocio di corso Padova per mettere in atto il loro piano.

CERCANDO LO SCONTRO. Una volta lasciate le loro vetture, intorno alle 14, il corteo dei “tifosi” del Cesena, privo di scorta, è stato individuato dai supporter biancorossi (circa 200) che si trovavano nei pressi del bar “Quadrifoglio”. È stato questo il momento più delicato perché dal bar, in direzione degli ultras bianconeri che avevano già iniziato a cercare il contatto, è partito il lancio di bottiglie di birra. A mettere fine ai tafferugli l’arrivo delle forze dell’ordine.

OTTANTA IDENTIFICATI. Al termine del momento di tensione gli agenti della questura coadiuvati dai militari dell’Arma hanno identificato ottanta persone (tutti ultras del Cesena) che sono stati controllati, fatti risalire nelle loro auto, e rispediti a casa senza nemmeno mettere piede al “Menti”. Nei prossimi giorni, poi, gli investigatori della Digos analizzeranno le immagini riprese durante i tafferugli di ieri pomeriggio riservandosi di prendere ulteriori provvedimenti (a carico dei protagonisti degli scontri) nei prossimi giorni.

Matteo Bernardini

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