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Il colpo di scena

Schianto mortale in strada di Lobia. Il pm: «Non ci sono colpevoli»

La vittima Davide Pilotto, 22 anni, e l'auto finita nel torrente Orolo
La vittima Davide Pilotto, 22 anni, e l'auto finita nel torrente Orolo
La vittima Davide Pilotto, 22 anni, e l'auto finita nel torrente Orolo
La vittima Davide Pilotto, 22 anni, e l'auto finita nel torrente Orolo

Nuovo colpo di scena nell’inchiesta sul dramma di strada di Lobia. Dopo l’iniziale richiesta di archiviazione della procura, e dopo che il giudice Matteo Mantovani, ribaltando l’impostazione, aveva ordinato nuove indagini su Amcps e su Camilla Marcante, ritenendo che fosse lei alla guida della Opel Insigna finita nell’Orolo all’alba del 5 agosto, quando morì il suo amico Davide Pilotto, 22 anni, di Costabissara, il pubblico ministero Giovanni Parolin - prima di lasciare Vicenza per Venezia - ha presentato un’altra richiesta di archiviazione. Il magistrato non ravvisa colpevoli; si dice convinto che alla guida vi fosse la vittima, e che nessuno in Amcps - che avrebbe dovuto sistemare il parapetto danneggiato del ponte - abbia responsabilità, perché il dramma sarebbe avvenuto ugualmente. Una decisione che ha già suscitato la reazione delle famiglie coinvolte, con i genitori della vittima che si opporranno, questa volta insieme alla mamma di suo figlio. 

 

IL DRAMMA - La tragedia è nota. Davide la notte si era recato a Jesolo con Marcante, 25 anni, di Caldogno, e le altre amiche Federica Mancuso e Ida Bozanovic. Al ritorno, scesero prima queste ultime; in quel momento, guidava Davide. Rientrando verso casa di Camilla, il dramma: l’auto che colpisce un cordolo, sbanda, abbatte la transenna e finisce in acqua. Davide muore, Camilla, ferita gravemente, viene salvata per miracolo dai pompieri ed estratta dal sedile posteriore. Un sommozzatore, sentito a verbale, spiegò di aver tagliato la cintura per liberare Pilotto; era quella del passeggero. Ergo, guidava Camilla, sbalzata poi dietro, ricostruisce il giudice. La giovane, che nega di essersi mai messa al volante, assistita dall’avv. Cesare Dal Maso, viene indagata per omicidio stradale.

 

ARCHIVIAZIONE BIS - Il pm spiega di non credere che Pilotto fosse passeggero dell’auto guidata da Camilla. Perché si sarebbero cambiati di posto?Poi la fibbia della cintura non era agganciata; il corpo della sfortunata vittima si muoveva nell’acqua torbida. Secondo il magistrato, il sommozzatore ha «erroneamente percepito la situazione»: non era agganciato alla cintura del passeggero, Pilotto, ma era bloccato all’interno dell’abitacolo finito sotto sopra da qualcos’altro. Forse con un braccio si era ancorato alla cintura, ma di certo per il pm non era seduto, prima dell’urto, con la cintura allacciata. Marcante fu trovata dietro, con i piedi incastrati: inverosimile che sia finita in quella posizione partendo dal posto di guida. Di qui, la richiesta di archiviazione.

 

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LE OPPOSIZIONI - Ad opporsi, per chiedere il processo o nuove indagini, Ibiza Altea, la fidanzata di Davide, che gli aveva regalato un figlio, che è tutelata dagli avv. Lino Roetta e Giuseppe Mecenero, che chiedono approfondimenti sulla transenna. E i genitori di Davide che, con l’avv. Leonardo Maran e il consulente, l’ing. Paolo Lista, hanno fatto riaprire le indagini. «Presenteremo una nuova opposizione, in quanto il pm non solo ha disatteso quella che sostanzialmente era una imputazione coatta, ma anche ha ignorato l’evidenza scientifica della vicenda. E si vuole fare riferimento a dati insuperabili - cintura ed airbag del passeggero - che ci dicono che c’era un passeggero a fianco del guidatore». Sarà battaglia per accertare la verità. 

 

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Diego Neri

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