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Vicenza

Rsa si adegua alla decisione dell'Ulss8: incontri in presenza sospesi per due settimane

I colloqui con vetrata e interfono in attesa di capire come evolve l'epidemia

Stop alle visite in presenza, si torna ai colloqui con plexiglas e interfono. I famigliari degli ospiti dell'Ipab di Vicenza sono amareggiati ma la direzione, dopo la circolare dell'Ulss 8 che ha chiuso alle visite in ospedale, ha dovuto prendere questa decisione. Lavinia Damian è preoccupata per lo stato psicofisico dell'anziana madre che dovrà rinunciare alle visite, come gli altri ospiti del pensionato San Pietro: «Abbiamo tre dosi di vaccino e siamo disposti a fare il tampone ma, dopo due anni, non possono costringermi a vedere mia mamma da dietro un vetro, con il telefono, considerato che lei è anziana e fa ulteriore fatica. Vorrei che ci lasciassero avvicinare, perché sembra che li considerino delle nullità. Chiediamo di entrare, altrimenti tutto il tempo passato non è servito a niente. Lasciateci dare un bacio ai nostri genitori».

Annalisa Bergozza è la direttrice dell'Ipab: «Ulss 8 ha sospeso le visite ai famigliari e ha inviato la comunicazione anche a noi, perché pur con vaccini e tamponi il virus continua a circolare. Confrontandoci con il direttore sanitario, abbiamo deciso di sospendere per due settimane le visite in presenza, mantenendo i colloqui con vetrata e interfono in attesa di capire come evolve l'epidemia. Il nuovo decreto che prevede il super green pass per entrare nelle nostre strutture aggiunge una nuova difficoltà». Per ora la situazione sembra tranquilla: «Aver fatto a tutti gli ospiti la terza dose ci conforta perché l'immunizzazione protegge dagli effetti più gravi. Se dovesse partire un focolaio la contagiosità sarebbe limitata e non ci sarebbero i ricoveri in ospedale per situazioni già gravi anche senza covid per patologie pregresse. La protezione vaccinale è servita a limitare i danni; c'è preoccupazione perché il tasso di positività ai tamponi dei dipendenti e dei loro famigliari sale e ci accorgiamo così delle nuove ondate. Capisco e condivido l'amarezza dei famigliari ma se stiamo all'interno delle nostre strutture riusciamo a mantenere tutti i protocolli di sicurezza. Per queste due settimane, interromperemo le visite. Se la nuova ondata si rivelerà un falso allarme, riapriremo prima delle Feste».

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