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Vicenza

Rissa ai giochi
scolastici, genitori
e prof a processo

Un gruppo di studenti durante una gara al campo di atletica Perraro
Un gruppo di studenti durante una gara al campo di atletica Perraro
Un gruppo di studenti durante una gara al campo di atletica Perraro
Un gruppo di studenti durante una gara al campo di atletica Perraro

Professore e cinque genitori a processo per la baruffa al campo di atletica e la successiva spedizione punitiva a scuola. La procura ha chiuso le indagini ed ha citato a giudizio tutti i protagonisti della vicenda che un paio d’anni fa aveva fatto molto discutere. Le posizioni sono ovviamente opposte, e pertanto sarà il tribunale il luogo in cui fare chiarezza su quanto accaduto. Da un lato, infatti, ci sono sei studenti che sostengono di essere stati malmenati dall’insegnante; e dall’altro lo stesso docente che spiega di essere stato aggredito, insultato e minacciato da cinque genitori.

PROCESSO. Dovrà affrontare il dibattimento il professore Giovanni Trombetta, 61 anni, di Vicenza, dal 1999 stimato docente di lettere alla scuola media Foscolo di Torri di Arcugnano, che fa parte dell’istituto comprensivo Scamozzi della città; assistito dall’avv. Alessandro Moscatelli, deve rispondere di lesioni e percosse aggravate ai danni di sei ragazzini di 13-14 anni. Con lui, sono chiamati in aula Cristian P. (le iniziali a doverosa tutela dei figli minorenni), 38 anni, di Vicenza (avv. Rosanna Pasqualini), accusato di lesioni all’insegnante, di danneggiamento dei suoi occhiali, ingiurie e minacce; Antonio A., 50, di Arcugnano (avv. Rosario Zappia), Jenny K., 35, di Vicenza (avv. Paolo Morsoletto), Dragica J., 42, di Vicenza, e Maria Bertilla D., 52, pure di Vicenza, tutti accusati di ingiurie e minacce all’insegnante.

BARUFFA AI GIOCHI. Era il 22 marzo di due anni fa. Erano in corso, alla pista di atletica del campo Perraro di via Rosmini, in città, i giochi della gioventù che vedevano contrapposti i giovani atleti della scuola media Scamozzi e della Foscolo di Torri di Arcugnano. Fra le due scuole c’è sempre stata rivalità sportiva, tanto che il professor Trombetta con la collega Nadia Zen, era stato incaricato di sorvegliare i ragazzi che, sugli spalti, facevano il tifo. Fra alcuni di loro scoppiò una discussione molto accesa e vennero alle mani; intervennero altri, tanto che si sfiorò la rissa. L’insegnante cercò di dividere i contendenti; per allontanare dal rivale uno di loro, fu costretto a dargli una spinta, stando alla sua ricostruzione. Secondo quanto denunciato dalle famiglie e poi contestato dalla procura con il pubblico ministero onorario Giorgia Faggionato, invece, il professore avrebbe colpito con uno schiaffo uno studente, urtandolo contro una transenna e ferendolo. Avrebbe fatto cadere una ragazza dalle scalinate, e colpito altri 4 allievi, tutti guariti con prognosi fra uno e tre giorni.

SPEDIZIONE PUNITIVA. Gli alunni in pullman avvisarono i genitori che si recarono a Torri di Arcugnano ad aspettare il docente. Trombetta sarebbe stato aggredito da uno di loro, che gli avrebbe rotto gli occhiali e lo avrebbe ferito (16 giorni di prognosi). Gli altri genitori, con i figli, avrebbero cercato di avvicinarsi, ma l’insegnante trovò riparo a scuola, e lo avrebbero insultato e minacciato.

LE INDAGINI. I carabinieri intervennero con una pattuglia al campo Perraro. Nei giorni successivi i militari della stazione di Brendola sentirono almeno una quindicina di testimonianze, fra insegnanti e genitori presenti ai fatti. Va detto che i docenti ascoltati in caserma, sia della “Foscolo” che della “Scamozzi”, hanno riferito che Trombetta non aveva colpito nessuno dei ragazzi, ma si era limitato a dividerli; mentre uno degli studenti era così esagitato che i docenti arrivati prima di Trombetta non erano riusciti a calmarlo. Il ragazzo se l’era presa con gli alunni dell’altra scuola, e quando Trombetta lo aveva allontanato aveva reagito in malo modo. Ma di fronte a versioni divergenti sarà l’aula a stabilire torti e ragioni.

Diego Neri

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