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La Bacheca del lavoro

Rispondere solo ad annunci chiari e sicuri

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Un uomo controlla gli annunci che offrono lavoro (Foto Archivio)
Un uomo controlla gli annunci che offrono lavoro (Foto Archivio)
Un uomo controlla gli annunci che offrono lavoro (Foto Archivio)
Un uomo controlla gli annunci che offrono lavoro (Foto Archivio)

Il mondo del lavoro è una giungla. E gli annunci professionali un sentiero lastricato di opportunità ma anche di insidie. Ecco perché, quando si è alla ricerca di un'occupazione e si trascorre buona parte della giornata tra centri per l'impiego, agenzie di collocamento, filiali interinali o portali e forum online, è importante imboccare la strada maestra, senza lasciarsi distrarre da scorciatoie allettanti, che il più delle volte si rivelano essere un vicolo cieco.

 

È fondamentale avere bene a mente il proprio identikit lavorativo: quali sono le proprie caratteristiche, soft e hard, quali le aspirazioni e i desideri, quali le esigenze personali (distanza casa-ufficio, figli, impegni inderogabili) e quali le potenzialità di sviluppo e di crescita professionale che ogni chance riserva.

 

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Una volta risposto alla domanda "Dove vado/Cosa voglio?" il passo successivo è la valutazione dell'offerta, a partire dal soggetto che immette sul mercato la proposta di collaborazione, che si tratti di un'assunzione a tempo indeterminato o di un contributo esterno in partita Iva. Qual è il titolo della posizione? Impiegata front office, addetto fast food, receptionist, operaio generico, ciò che conta è che nell'inserzione la figura ricercata sia specificata chiaramente. Diffidare di fronte ad avvisi generici del tipo "cercasi personale full time per società in forte espansione".

 

Da analizzare attentamente è poi il tipo di attività che il lavoratore dovrà svolgere: «Rifornimento dei prodotti a scaffale e banco frigo, cassa e registrazione della spesa e assistenza al cliente» è sufficientemente trasparente per il futuro dipendente di un supermercato.

In guardia, al contrario, da annunci che forniscono poche o nessuna spiegazione dell'impiego ma solo un sospetto invito a contattare la mail o i numeri allegati.

 

Gli annunci anonimi dovrebbero essere scartati all'istante: la legge proibisce la pubblicazione di proposte di lavoro in forma anonima. Solo le Agenzie per il lavoro possono "oscurare" il nominativo della ditta o del gruppo che rappresentano, dal momento che sono loro a fare da intermediario. Deve essere riconoscibile: in che anno si è costituita l'azienda? Quali sono i suoi prodotti o servizi? Quali i dati dell'ultimo bilancio? Quanti dipendenti occupa e come sono suddivisi?

Da appurare è poi la collocazione organizzativa: se l'azienda è di grandi dimensioni bisognerà studiare l'organigramma e la ramificazione di settori e uffici, se è piccola basterà scoprire a quale ruolo sono assegnati gli altri colleghi.

 

Dal punto di vista burocratico, la valutazione da parte del candidato (superato il colloquio) deve includere la conoscenza delle date di inizio e fine contratto, la sede del lavoro, il "job title", cioè la mansione e l'inquadramento contrattuale. Possono essere richiesti anche eventuali prontuari aziendali in cui sono specificate le informazioni su ferie, permessi, piani sanitari, malattie e note spese, i bonus e benefit (buoni pasto, cellulare, laptop o auto aziendale). E, ultimo ma non certo per importanza, l'ammontare dello stipendio.

Giulia Armeni

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