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Nell'Ulss 8 Berica

Risalgono i contagi Covid, oltre 100 positivi tra medici e infermieri. «Subito la quarta dose per fragili e over 60»

L’Ema ora raccomanda: «La quarta dose subito agli over 60. A settembre i vaccini aggiornati per tutti». L’invito parte da Marco Cavaleri responsabile della strategia per i vaccini dell’Agenzia europea dei medicinali. L’impennata di casi in diversi Paesi Ue comincia a far paura e adesso si punta ad allargare la platea di quanti dovrebbero ricevere la quarta dose, ovvero il secondo richiamo booster del vaccino oggi utilizzato. «Anche le persone tra i 60 e i 79 anni e tutti coloro di qualsiasi età siano vulnerabili dal punto di vista medico sarebbero tenuti a farlo». Ma c’è chi, dietro le quinte, va controcorrente e parla di mera questione politica. «La quarta dose? Facciamola agli anziani e ai fragili. Agli altri non serve a niente. È solo acqua fresca. Omicron 5 buca i vaccini. Protegge di più l’infezione». 

Come si sa per il momento l’Italia, oltre a indicare la quarta dose per le categorie più vulnerabili e per gli ospiti delle case di riposo, ha adottato la soglia degli 80 anni, e non ci sono variazioni ufficiali sull’estensione della fascia di età. Solo che, finora, il secondo booster si è rivelato un fallimento. In tutto il Paese meno del 30% degli aventi diritto ha risposto alla chiamata. Nell’Ulss Berica sono ancora meno. I vaccinati con la quarta superano appena il 23%, e non è pensabile che a luglio questa percentuale possa aumentare in modo significativo. 
La curva dei contagi, però, sale. E se i giovani rischiano di meno il pericolo è maggiore per chi è più avanti con l’età e magari è più a contatto con le gente. A giugno in Italia si sono ammalati di Covid 20 mila fra medici e infermieri, negli ospedali si cominciano ad avvertire problemi, e oggi al San Bortolo e nell’Ulss 8, in un periodo fra l’altro in cui il personale è già contato per le ferie, sono a casa perché positivi oltre 100 operatori e ogni giorno se ne aggiungono di nuovi. 
Nel Veneto qualche Ulss come la 6 Euganea è partita in anticipo allertando i padovani che hanno superato i 60 anni con una lettera recapitata a casa: «Fate la quarta dose». 

L’Ulss Berica segue da vicino la questione: «Attendiamo indirizzi», dice la dg Giusy Bonavina. Ma si stanno facendo già incontri per essere pronti se da Venezia dovessero arrivare segnali. 
I super-specialisti del San Bortolo sono, peraltro, concordi: «Sarebbe consigliabile anche per i sessantenni. Riattiva rapidamente gli anticorpi dopo che gli effetti della terza dose sono andati esaurendosi. Rialza la risposta immunitaria e continua a proteggere dalla malattia grave e dalla mortalità. Non ha senso aspettare l’autunno». Nessun dubbio, quindi. «Chi non vuole vaccinarsi - spiega il primario di pneumologia Giuseppe Idotta - accampa il discorso che sarebbe meglio attendere il vaccino mirato contro il ceppo virale specifico. C’è, invece, da ribadire che se anche il vaccino attuale non ha un’efficacia del 100% sulle varianti oggi dominanti una qualche protezione comunque la porta. Poi, la terza dose è ormai datata e chi non si è mai contagiato, vista l’alta trasmissibilità di Omicron BA.5, oggi si ritrova senza copertura». 
La verità è che fuori c’è stanchezza di pandemia e si tende ad oscurare una realtà che diventa ogni giorno più preoccupante: «So di contagi a catena dappertutto - dice Idotta -. I concerti estivi sono un pericolo a cielo aperto. Non si pensa più alle conseguenze di certi comportamenti. L’elasticità può andare bene, ma il lassismo no. Un collega pneumologo di un’altra Ulss veneta ha il reparto pieno come a settembre dello scorso anno quando si ricoveravano i non vaccinati. Certo, la malattia è meno critica, ma se i pazienti aumentano non si sa più dove metterli. E sa cosa mi ha detto? “Noi medici ci sentiamo abbandonati”. Del resto basta guardare il tasso di contagiosità. Un mese fa eravamo al 4%. Oggi siamo oltre il 30%. Siamo a cifre che nel primo lockdown definivano le zone rosse. Noi a Vicenza siamo più fortunati. Abbiamo oltre il 93% di vaccinati. Meglio però fare anche la quarta dose. Si è fragili anche dopo i 60 anni». 
La stessa cosa ribadisce il primario di malattie infettive Vinicio Manfrin: «A settembre dovrebbe uscire il vaccino aggiornato, ma per molti, soprattutto fragili e immunodepressi, aspettare l’autunno potrebbe essere tardi. I vaccini attuali proteggono in ogni caso. Possono spezzare la barriera dell’immunizzazione ma non provocano forme gravi di malattia. Lo dimostra il fatto che in questa fase non vediamo ricoverati in rianimazione». 

Franco Pepe

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