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Giustizia

Quattro casi al giorno di “codice rosso”. Violenze in aumento

La panchina rossa è uno dei simboli della lotta alla violenza sulle donne: ogni giorno 4 casi nel Vicentino
La panchina rossa è uno dei simboli della lotta alla violenza sulle donne: ogni giorno 4 casi nel Vicentino
La panchina rossa è uno dei simboli della lotta alla violenza sulle donne: ogni giorno 4 casi nel Vicentino
La panchina rossa è uno dei simboli della lotta alla violenza sulle donne: ogni giorno 4 casi nel Vicentino

Ogni giorno, nel Vicentino, vengono aperti quasi 4 fascicoli per “codice rosso”. Lesioni, maltrattamenti, minacce, atti persecutori, ma anche abusi sessuali. Un fenomeno in aumento (più 7,7 per cento rispetto all’anno precedente). È uno dei dati più significativi che emergono dalla relazione presentata dal procuratore Giorgio Lino Bruno all’inaugurazione dell’anno giudiziario di ieri a Venezia. Una relazione che dà conto dei complessi mutamenti dovuti all’emergenza Covid anche nell’amministrazione della giustizia berica, ad esempio sul fronte della lotta all’evasione fiscale (reati ovviamente in calo, visto il blocco dell’economia) e dei reati informatici (ancora in crescita). Nel complesso, la magistratura berica ha ridotto il carico delle pendenze, e a fronte di 12 pubblici ministeri su 15 in organico (oltre al procuratore e all’aggiunto Orietta Canova), oggi il numero totale di indagini pro capite è calato a 775, in netto calo rispetto al passato. I fascicoli complessivi son poco più di 10 mila al termine dell’anno (che per la giustizia va dal primo luglio 2020 al 30 giugno 2021).

Violenze. Il numero totale di indagini per “codice rosso”, che vedono 4 magistrati dedicati, è pari a 1.353, in aumento rispetto ai 1.265 dell’anno precedente. Nel periodo considerato sono avvenuti 3 omicidi (due femminidici; altri sono avvenuti più di recente), e 4 tentati omicidi (due con vittime di sesso femminile). Ma a preoccupare sono i dati relativi a maltrattamenti in famiglia, abusi sessuali (126, di cui un quarto a carico di ignoti), stupri di gruppo (3, di cui 2 con responsabili non scoperti), corruzioni di minorenni (7 casi), stalking (225 denunce). Diciassette le inchieste per pedopornografia. Se il numero complessivo dei reati denunciati è in calo, quello delle violenze è in continua ascesa.

Contro il patrimonio. Nel Vicentino rimane alta la pressione della criminalità, soprattutto micro; il novero totale dei furti ammonta a diverse decine al giorno; 600 quelli in casa, uno su sei gli scoperti. Le rapine 212 (erano 169), le estorsioni 130 (erano 123 un anno fa). 

Fisco e bancarotta. Un’altra piaga per la provincia è l’evasione fiscale, ma la lotta a chi non paga le tasse è diminuita in virtù anche del diminuito numero di transazioni e di controlli, ma è efficace come dimostra il numero dei sequestri per equivalente. Sono stati aperti 91 fascicoli per fatture false, 274 in totale per reati tributari; 135 quelli per bancarotta. 

Informatica. Uno stillicidio le truffe su internet, diverse centinaia; 90 le frodi, scoperte raramente, 67 i casi di accesso abusivo ad un sistema telematico, tutti numeri in crescita; d’altronde, il lockdown ha costretto i vicentini a restare chiusi in casa, collegati al mondo solo attraverso la rete. 

Incidenti in ditta e in strada. Sono state 7, nel corso dell’anno, le morti bianche; 38 gli omicidi stradali, di cui ben 6 con responsabili ancora da individuare; 48 gli infortuni gravi sul lavoro, 173 gli incidenti con feriti che hanno riportato lesioni serie. Un numero significativo riguarda i pirati della strada: sono stati 70 i casi in cui i responsabili di scontri che non si sono fermati, e 23 non sono ancora stati individuati. 

Altri reati. Stabile il dato relativo ai reati ambientali: la lotta all’inquinamento vede 162 procedimenti aperti, di cui 2 per ipotesi più gravi (uno scoperto); 91 invece le indagini per reati legati all’urbanistica, come gli abusi edilizi. Infine, sono stati 370 i fascicoli per spaccio di droga. 

 

Diego Neri

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