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Scorte a rischio

Psicosi meningite
Nel Vicentino
corsa ai vaccini

Cresce nel Vicentino la richiesta di vaccinazione
Cresce nel Vicentino la richiesta di vaccinazione
Cresce nel Vicentino la richiesta di vaccinazione
Cresce nel Vicentino la richiesta di vaccinazione

VICENZA. E ora c’è la corsa (disordinata) al vaccino. La paura della meningite fa novanta. Così i no-vaccino fondamentalisti, un’onda montante nel Vicentino, fra i più duri e numerosi in Italia, dinanzi alle notizie in arrivo da Toscana, Lazio, Calabria, Lombardia, Liguria, si sono convertiti alla causa dell’immunizzazione.

I centralini del servizio di igiene pubblica di via IV Novembre sono roventi. La gente chiede informazioni. Vuole sapere come ottenere il vaccino. C’è psicosi. Un fenomeno mai visto in precedenza. «È una domanda eccezionale non facilmente gestibile - dice Andrea Todescato, da anni regista di tutte le operazioni di vaccinazioni dell’Ulss 6 -. Stiamo vedendo come organizzarci e dare risposta. La disponibilità non manca. Il problema è che questa richiesta straordinaria si somma all’attività normale, e bisogna fare i conti con le risorse in termini di personale e di tempo».

Ogni giorno si allunga la lista di chi sollecita il vaccino anti-meningite per i propri figli o per se stesso. E ci vorranno mesi per poterla smaltire, anche perché la precedenza va ai bambini entro i due anni che si presentano in distretto per fare il vaccino previsto dal calendario regionale. 

 

In Veneto dal 2014 al 2016 le meningiti da meningococco sono state 39, 12 lo scorso anno, con una maggiore incidenza fra i bambini sotto i 5 anni. Molto più diffuse  le forme, non contagiose, da pneumococco: 311 in tre anni, 98 nel 2016. In tutto il triennio 425 meningiti fra batteriche e virali.

F.P.

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