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Vicenza

Protesta per le bollette e sequestra i commessi

Le pattuglie dei vigili intervenute per riportare alla calma il cliente  (Colorfoto)
Le pattuglie dei vigili intervenute per riportare alla calma il cliente (Colorfoto)
Le pattuglie dei vigili intervenute per riportare alla calma il cliente  (Colorfoto)
Le pattuglie dei vigili intervenute per riportare alla calma il cliente (Colorfoto)

Un’ora di paura in corso Palladio: interviene la polizia locale. Ci sono vari modi per far valere le proprie ragioni con le compagnie telefoniche, soprattutto quando si tratta di soldi. C’è chi si attacca al telefono per aggredire gli inermi impiegati dei call center, c’è chi sceglie un approccio morbido, affidandosi alle aree clienti disponibili su internet e chi opta per le sempre efficaci raccomandate con avviso di ricevimento. E poi c’è lui, un vicentino di origine straniera, che per l’ennesima volta ha deciso di far valere le proprie ragioni andando al negozio Wind-Tre di corso Palladio. Non aveva alcuna intenzione di pagare le fatture emesse dalla compagnia telefonica. Anzi, voleva i soldi indietro. Ma i commessi, per l’ennesima volta, gli hanno spiegato che loro poco potevano fare in questa situazione perché la cifra era dovuta e che avrebbe, semmai, dovuto rivolgersi direttamente al gestore. Se già durante le scorse visite erano volate parole grosse, questa volta il cliente insoddisfatto è decisamente andato oltre. 
Una volta uscito dal negozio e chiusa la porta alle sue spalle, lasciando dentro solamente gli addetti alla vendita, si è messo a “vigilare” l’ingresso del punto vendita continuando a urlare di non entrare a chiunque volesse farlo e che il negozio era chiuso. Dopo aver allontanato più di un cliente, i commessi gli hanno chiesto di andarsene, cercando di non urtare ulteriormente dei nervi decisamente poco saldi. Purtroppo, però, non c’è stato assolutamente verso di farlo desistere. Lo “show” che è stato notato praticamente da chiunque passasse davanti al negozio, non proprio in una posizione defilata del centro storico della città, è andato avanti per almeno 40 minuti. I commessi, dopo aver fatto di tutto per tentare di allontanare il “cliente modello”, sono stati costretti a chiamare i soccorsi. 
Dopo circa 15 minuti, secondo la testimonianza dei commessi, è arrivata in forze la polizia locale. Sono piombate in corso Palladio ben quattro pattuglie partite dal comando di stradella Soccorso Soccorsetto, che si sono schierate davanti all’ingresso del punto vendita. Solamente a quel punto l’esagitato si è dato una calmata e la situazione è tornata alla normalità. Gli agenti della polizia locale, infatti, devono aver avuto un’apparenza molto persuasiva, perché dalla ricostruzione che è stato possibile portare a termine non hanno nemmeno avuto bisogno di “mediare”. Quando l’utente insoddisfatto ha visto la malaparata e ha intuito che non ci sarebbe stato spazio per proseguire la sua scenata, con la stessa verve con cui non smetteva di protestare per l’ingiustizia che pensava di aver subito con quelle fatture che non sarebbe stato disposto a pagare per alcun motivo, anche impedendo ai clienti di accedere al punto vendita, ha deciso di andarsene di gran carriera.
«Il signore era arrabbiato per un problema con delle fatture e voleva dei soldi indietro - hanno fatto sapere dal negozio -. Si è bloccato davanti all’ingresso e ha iniziato a urlarci addosso. Dopo un po’ abbiamo chiamato la polizia perché non sapevamo cos’altro fare. Per fortuna non è stato violento. Era già venuto altre volte, ma questa volta ha fatto questa scenata per un’oretta fino a che non è arrivata la polizia locale. È stato un bello spavento». 

 

Karl Zilliken

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