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Il concorso

Premi ai migliori balconi nel ricordo di Boso Roi

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I vincitori dell’edizione 2019 di Vicenza Fiorita. COLORFOTO
I vincitori dell’edizione 2019 di Vicenza Fiorita. COLORFOTO
Vicenza Fiorita 2019 - Abitazioni private

Vicenza Fiorita sconfigge anche gli stravolgimenti meteorologici e ricorda il marchese Roi. Il concorso organizzato dalla delegazione vicentina del Fai, il Fai Giovani con Il Giornale di Vicenza e la Fondazione Giuseppe Roi, con il patrocinio del Comune, non ha ceduto di fronte al maggio inclemente e ieri sera a palazzo Chiericati ha premiato i vincitori scelti tra le 90 candidature pervenute, 66 delle quali ammesse. A valutarle una giuria composta da Giovanna Rossi di Schio, capodelegazione del Fai di Vicenza; Patrizia Barbieri, consigliere comunale, che ieri ha portato il saluto del sindaco; mons. Francesco Gasparini, della Fondazione Roi; Davide Fiore, delegato per l’ambiente e il paesaggio del Fai; Luisa Benedini, del cda del Cisa Palladio; Luisa Manfredini, degli Amici dei parchi; Nicoletta Martelletto, vicecaporedattore de Il Giornale di Vicenza; Gildanna Piana (Fiorame), esperta del settore; Alessandra Ronchi e Serena Serblin, consigliere del Fai. Tra i privati primo posto a Michele Vettore per il suo balcone di Ponte San Michele, un “nuovo giardino” diviso in cinque finestre. Secondo il ricchissimo balcone di Daniela di Muzio, dal quale, si legge nella motivazione, “passa la storia, scorre il vento, cambiano le proteste, ritorna il sol”. Terza Flavia Cappellari, che ha colorato un palazzo asimmetrico, con fioriture che “zampillano di bianco, saltellano di rosa”. Per quanto riguarda i chiostri, primo l’istituto Palazzolo con “un armonioso gioco di rimandi e il rilegare della natura con l’umano”. Seconda la biblioteca Bertoliana, con “i suoi alberi un po’ nipponici”; terzo il Conservatorio, che ha visto due alunni esibirsi a inizio premiazione. Menzione speciale per il palazzo vescovile, dove “il pozzo l’acqua, la fede sono un interrotto rapporto dei vescovi con questo spazio d’amore e preghiera”. Tra gli esercizi pubblici vincono “ceste, palmizi ed esuberanti sensazioni esotiche” di Lorenzo Cogo. Alle sue spalle “l’ombratile riquadro d’Austria” del Caffè Natura e terze “le colonne fiorite o fiaccole profumate” di Pavin elements. Menzione speciale per l’“angolino di spiaggia cittadina su Ponte San Paolo” dell’osteria Ai monelli. E poi gli orti urbani, dove ha trionfato Erminio Xodo, con “un’ingegneria di insalate, zucchini, fagiolini, rucola e pomodori, allineati a rigor di livello”, seguito da Mario dal Santo e Pietro Scambi. Menzione speciale per Giovanni Zanini. Un’altra menzione speciale per Ponte San Paolo, curato “in modo tanto amorevole, trionfante di colori ed essenze” dal Garden club. Momento clou, a dieci anni dalla scomparsa del marchese, la consegna del premio “Fondazione Roi” a Lyamina Caoduro, la cui famiglia “infiora l’amore di Roi per Vicenza”. «Il miglior modo per ricordarlo – sottolinea Rossi di Schio – è promettergli che l’evento da lui fondato andrà avanti e sarà sempre più legato al territorio». 

Maria Elena Bonacini

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