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Vicenza

Posta le foto della figlia sui social, ma il giudice glielo vieta

La mamma, i nonni e gli zii non potranno più pubblicare foto e video della ragazzina su Facebook e sugli altri social network. Anzi, dovranno eliminare le immagini già postate. Lo ha stabilito il giudice, accogliendo il ricorso d’urgenza presentato dal padre (separato) della ragazzina. Si tratta di uno dei primissimi provvedimenti del genere assunti dal tribunale a Vicenza, che ha dovuto entrare nella vita intima della famiglia perché la mamma, nonostante il divieto espresso dall’ex, non se n’era minimamente curata.

La famiglia A promuovere il ricorso d’urgenza, inaudita altera parte, era stato G. C., una quarantina d’anni, della città (pubblichiamo le iniziali per non rendere identificabile la figlia minorenne), tutelato dall’avv. Alessandra Bocchi. Caporeparto di una ditta dell’hinterland della città, dopo una lunga relazione con G. C., da cui era nata la ragazzina, che oggi ha 12 anni, si era separato dalla compagna (assistita dall’avv. Vanna Vigolo). Come spesso avviene in questi casi, fra i due ex erano stati numerosi i motivi di disaccordo anche dopo la separazione, in particolare sulla gestione della figlia, affidata alla mamma.

I social Una delle ragioni di contesa era legata ai social. La mamma, e con lei altri parenti, avrebbero pubblicato nel tempo diversi fra fotografie e video, sui propri profili Facebook, ma anche sullo “stato” di whatsapp, della minorenne. Spesso la ragazza veniva ripresa al bar con la mamma che si beveva l’aperitivo, o in piscina. Una situazione che il padre non gradiva per nulla, in primo luogo perché avrebbe voluto che la figlia frequentasse i centri parrocchiali, o attività sportive, invece di andare al bar con la mamma, che lavora come impiegata, a giocare con il telefonino all’ora dello spritz. E, in secondo, perché temeva che quelle immagini circolassero e finissero anche nelle mani di malintenzionati. 

Il diniego Più volte il caporeparto aveva fatto sapere alla ex che non prestava il proprio assenso a quelle pubblicazioni; lo avrebbe fatto, da ultimo, nell’ambito del procedimento per divorzio giudiziale presentato in tribunale nei mesi scorsi. Ma non sarebbe stato ascoltato e le pubblicazioni erano continuate.

L’ordinanza Pertanto, il papà si era rivolto al giudice Ludovico Rossi, che ha accolto la richiesta (formulata facendo riferimento alla legge sulla privacy). Le stampate presentate in aula sono state ritenute sufficientemente esemplificative del comportamento della mamma, che postava le immagini su profili aperti. Di qui il provvedimento: il giudice, considerando che «quanto più a lungo le immagini restano pubblicate sui social, tanto più sono accessibili a terzi», ha firmato l’ordinanza che impone alla mamma e agli altri parenti di «rimuovere dai profili social (Facebook, Instagram e altri siti di condivisione) video e post ritraenti la minorenne, non autorizzati dal padre», e anche di «non pubblicare sui social network nuove foto o video ritraenti la figlia, anche sotto forma di contenuto temporaneo». Le parti poi si sono ritrovate in aula, e sono in attesa della sentenza definitiva.  

Diego Neri

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