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Il bilancio

Polizia provinciale, oltre 300 sanzioni ai cacciatori. «Ma gli agenti non bastano»

Futuro in salita per il comando della polizia provinciale. Dei venti agenti attuali, quattro - tra cui il comandante - entro l’anno lasceranno la divisa e andranno in pensione. Per tutti i 114 comuni vicentini, dunque, resteranno 16 gli agenti operativi, con compiti sia sul campo che amministrativi. Un organico all’osso, soprattutto se paragonato ai numeri pre-riforma Delrio, quando le unità operative erano 39. «Il lavoro della polizia provinciale – commenta il consigliere provinciale delegato Mattia Veronese - è molto importante sia sul fronte dei controlli, che della tutela del territorio. Va potenziata la struttura, come organico, risorse e dotazioni. Il tema dovrà essere affrontato con la Regione, affinché sia trattato nei tavoli adeguati. Già la settimana prossima è previsto un incontro». 
Se il futuro preoccupa, anche il presente non scherza con l’ombra di nuove emergenze. Tra tutte, quella della peste suina veicolata dai cinghiali, individuata nel Lazio, cui la polizia provinciale ha dedicato una specifica formazione in modo da poterla riconoscere con prontezza e affrontare evitando diffusioni in caso si dovesse manifestare anche nel Vicentino, cosa che ancora non sarebbe accaduta. Il timore che l’epidemia possa arrivare a queste latitudini ha spinto anche la Regione ad attivarsi, aggiornando il piano di contenimento per i cinghiali. Probabile dunque che si incrementi la previsione di abbattimenti, in modo da limitare la presenza di questi animali. 
Per quanto riguarda il 2021, i servizi degli agenti si sono concentrati nell’antibracconaggio, nella gestione delle popolazioni faunistiche e nel recupero della fauna selvatica. Per quanto riguarda la caccia (nel Vicentino sono circa 12 mila le doppiette), lo scorso anno sono state rilevate circa 70 violazioni penali, per abbattimento della fauna protetta (25 casi) e particolarmente protetta (12 casi), uso di richiami (17 casi), uccellagione e caccia in periodo di divieto generale, oltre che violazioni sull’uso delle armi da caccia. Si contano inoltre 270 verbali amministrativi, per la maggior parte riferite ad appostamenti e capanni (109 casi), caccia in zone vietate, tra cui in fasce troppo vicine a strade e case (42 casi), violazioni sull’uso del tesserino regionale (42 casi), uso dei cani (20 casi) e altro. Per quanto riguarda la pesca (circa 12 mila anche i pescatori), risultano 50 sanzioni amministrative legate a controlli sul rispetto delle norme regionali e dei regolamenti dei bacini di pesca. Fondamentale, sia per la caccia che la pesca, la collaborazione di un esercito di circa 200 volontari, formati e coordinati dalla polizia provinciale. Sono invece 17 quelle relative alla disciplina e raccolta dei funghi, dei tartufi, della flora e fauna inferiore, della viabilità silvo-pastorale ha portato alla contestazione di 17 verbali di violazioni.
Osservati speciali anche gli animali selvatici. Nel 2021 nel Vicentino sono stati censiti 2.981 camosci, 2.601 caprioli, 1.609 cervi e 6.091 mufloni. Per quanto riguarda le predazioni da lupo e orso sugli animali allevati sono stati effettuati 91 accertamenti per la verifica dei danni. Nel 2021 sono stati prelevati 1.557 cinghiali, 549 nutrie, 2.123 corvidi e 8.809 colombi. E sono stati rilevati 161 incidenti causati da attraversamenti di fauna selvatica.
La Provincia svolge anche il servizio di soccorso e recupero della fauna in difficoltà, per conto della Regione, in convenzione con gli ambiti territoriali di caccia e i comprensori alpini, oltre che con Enpa, che mettono a disposizione i volontari per gli interventi. L’anno scorso sono stati soccorsi 900 uccelli, 450 mammiferi (caprioli, tassi, volpi, ricci) e 188 rapaci.

Alessia Zorzan

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