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Il caso

Parla lo youtuber vicentino denunciato per istigazione al suicidio. «Il video era uno scherzo»

Il 30enne, noto con lo pseudonimo di "Creepy Ryan", è accusato dalla Procura di Ravenna. La polizia postale ha sequestrato il pc e altri supporti informatici.

«Posso avere commesso una leggerezza, ma la realtà è che non volevo, assolutamente, fare del male a nessuno». Ryan Kuruppu, il 30enne youtuber vicentino di origine indiana conosciuto con lo pseudonimo "Creepy Ryan", ha capito di essere forse finito in una cosa molto più grande di lui. La procura di Ravenna lo ha infatti indagato per istigazione al suicidio dopo avere ricevuto la denuncia della famiglia di una ragazza di 14 anni che ha tentato di farla finita e, dopo essere stata salvata, ha raccontato di aver tentato il suicidio a causa di un video postato qualche tempo fa dal content creator vicentino dal titolo inequivocabile "Nove modi per suicidarsi".

La difesa dello youtuber

«Si trattava di un video "assurdo" - aggiunge Kuruppu - era una cosa totalmente ironica. Mai avrei pensato di poter creare una situazione simile». Accanto a lui, in questa complessa vicenda che è solo agli inizi, c'è il suo legale, l'avvocato Alessandra Bocchi. Che conferma le parole del suo assistito raccontando lo stato d'animo in cui versa dopo avere ricevuto la visita degli investigatori della Sezione operativa per la sicurezza cibernetica della polizia postale di Ravenna: «In questo momento Ryan è molto preoccupato. Molto allarmato e scosso per quanto gli sta capitando. Ed è anche addolorato perché mai avrebbe creduto che qualcuno avrebbe potuto prendere seriamente delle frasi tanto stupide. Dal suo punto di vista quel video era assolutamente ironico. Paradossale. Un gioco insomma. E tra l'altro, proprio per evitare qualsiasi "fraintendimento" aveva anche deciso di postare all'inizio e alla fine del video delle avvertenze per ribadire, se ce ne fosse stato bisogno, che si trattava solo di uno scherzo».

La denuncia per istigazione al suicidio

Scherzo o no sta di fatto che il 30enne youtuber adesso si trova a dover fare i conti con un'accusa pesantissima di istigazione al suicidio che in questo caso (il fatto fortunatamente non è accaduto) può portare a una pena compresa da uno a cinque anni di reclusione. L'altro giorno a casa di Kuruppu, residente in centro, si sono anche presentati gli agenti della postale di Ravenna che hanno sequestrato allo youtuber computer e hard disk e altro materiale che lo tesso 30enne ha consegnato. «Da parte sua c'è stata la massima collaborazione - riprende l'avvocato Bocchi - ha anche risposto alle prime domande dei poliziotti. Ora attendiamo di poter essere sentiti anche dalla procura. Lui, ripeto, è molto provato da tutta questa vicenda anche perché quel video era presente sul canale youtube da almeno tre anni e nessuno aveva mai detto nulla. Nemmeno la piattaforma che solitamente se avverte qualche problema in merito ai contenuti postati interviene immediatamente».

Il video è stato cancellato e il canale youtube chiuso

Nel frattempo comunque il filmato finito sotto inchiesta è stato cancellato e il canale dello youtuber vicentino chiuso. «Ryan, sin da quando era piccolo, è sempre stato un appassionato del genere horror - conclude l'avvocato Bocchi - e aveva quindi deciso di aprire un canale sulla piattaforma. Ma da qui ad arrivare a essere indagato per istigazione al suicidio la strada è lunga. Forse sarebbe il caso di riflettere sul disagio che affligge molti giovani, specialmente adolescenti, che hanno in internet il loro unico punto di riferimento».

Matteo Bernardini

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