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Vicenza

Palakiss giù con la Tav, ma il Comune alza un muro: «Non venga abbattuto»

L’area “Palakiss" in via dell'Oreficeria, struttura che rientra nell'elenco di quelle da abbattere
L’area “Palakiss" in via dell'Oreficeria, struttura che rientra nell'elenco di quelle da abbattere
L’area “Palakiss" in via dell'Oreficeria, struttura che rientra nell'elenco di quelle da abbattere
L’area “Palakiss" in via dell'Oreficeria, struttura che rientra nell'elenco di quelle da abbattere

Quando si dice effetto domino. Va giù un edificio e con esso anche il programma di sviluppo di un’area. È quanto potrebbe accadere con l’abbattimento del Palakiss, in via dell’Oreficeria, struttura sulla quale aveva messo gli occhi Ieg per utilizzarla nell’ambito degli eventi espositivi, ma sulla quale il progetto definitivo del secondo lotto Ac/Av, “Attraversamento Vicenza”, sembrerebbe aver messo un’indelebile croce sopra. Scenario, questo, sul quale in passato si è ragionato anche durante vari incontri tra Comune e Ieg con l’obiettivo di capire se fosse possibile salvare la struttura, data la prospettiva di sviluppo fieristico. Una posizione, tra l’altro, già messa nero su bianco nelle osservazioni al progetto preliminare avanzate dal Comune ancora nel 2017.

La sensazione, ora che si passati al secondo step della progettazione, è che si possa in realtà fare poco, ma il sindaco Francesco Rucco non intende gettare la spugna senza un ultimo tentativo. «Stiamo esaminando la documentazione del progetto definitivo e in fase di istruttoria - conferma - terremo il punto. Ci rendiamo conto che la situazione è complessa, ma ribadiremo la nostra posizione». Già a fine 2021, in Consiglio comunale, Rucco aveva chiarito che la richiesta di modificare il progetto della Tav per salvare la struttura era stata presentata «in linea con le prescrizioni che sono state votate dal Consiglio comunale nel 2017» ricordando che «c’è un forte interesse di Ieg nei confronti di quel sito. La società ha bisogno di spazi per l’espansione, sia dal punto di vista tecnologico che strumentale. Il Palakiss dunque tornerebbe utile». E proprio confermando la necessità per la Fiera di allargarsi, il primo cittadino aveva aggiunto: «Sì, è vero che con la modifica del progetto Tav per salvaguardare il Palakiss si va a toccare una porzione del parco della vicina villa. Tuttavia ricordo che quell’area verde era stata data in affitto dai proprietari a Ieg per realizzare una tensostruttura. Poi il contratto è stato risolto a causa del Covid». Un aspetto, questo dell’area verde, non secondario. La modifica al progetto in chiave “salva-Palakiss”, secondo l’analisi di Rfi e Iricav Due, implicherebbe infatti l’uso di parte dell’area verde di villa Bonin, cosa che - in assenza di un accordo con i privati - rischierebbe facilmente di portare a un contenzioso. Anche perché l’intervento non può vantare l’ok del Cipe, essendo difforme da quanto inserito nel progetto preliminare del secondo lotto Tav. Il Palakiss rappresenta comunque solo uno degli abbattimenti previsti dal definitivo che sarebbero lievitati a circa un centinaio. Aspetto, anche questo, oggetto di analisi del Comune, che sta analizzando gli oltre 2.400 elaborati. 

Intanto è intervenuto anche il Bocciodromo, tra l’altro direttamente interessato dalla faccenda dato che è stato confermato anche l’abbattimento del centro di via Rossi. «Chi ad oggi sostiene il dogma “treno uguale trasporto pulito quindi costruiamo il Tav” - scrivono gli attivisti - dovrebbe aggiornarsi un po’ viste le tonnellate di gas serra che vengono emesse dai cantieri per costruire queste opere. Gas serra che non possiamo ridurre tra 10 anni ma che dobbiamo ridurre ora, e l’unico modo per ridurli è smettere di costruire e utilizzare l’esistente». Annunciate mobilitazioni. 

Alessia Zorzan

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