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Il caso

Opere pubbliche finite ma lo Stato non paga. L’allarme dei Comuni vicentini

Sono state riqualificate le scuole, le amministrazioni hanno anticipato milioni di euro in attesa dei contributi pubblici che ancora non arrivano per lungaggini telematiche

Le opere sono concluse da mesi e hanno beneficiato di contributi dello Stato. I soldi, però, tardano ad arrivare. E così le casse comunali languono. È la situazione che sta coinvolgendo diversi centri vicentini, comuni che hanno partecipato a bandi statali ottenendo finanziamenti dal governo. I fondi sono in ritardo e così le amministrazioni, dopo essere state costrette ad anticipare di tasca propria le risorse per pagare le ditte esecutrici, si ritrovano esposte per centinaia di migliaia di euro.

Palestra e scuola media di Monte di Malo finanziate con fondi pubblici

È il caso di Monte di Malo, dove nel marzo scorso sono state inaugurate la nuova scuola media e la nuova palestra del paese, opere frutto di un investimento complessivo di 3,5 milioni di euro. Per questi progetti, il Comune ha ottenuto un finanziamento dal ministero dell’istruzione pari ad oltre 1,7 milioni, più altri 485 mila dal Gse. Parte delle risorse sono già state incassate, però manca il saldo; in più, l’amministrazione ha acceso un mutuo per far fronte alla spesa, ma per ottenere le risorse deve attendere l’arrivo dei contributi. In sostanza, il Comune attende una cifra che supera 1,1 milioni di euro. Una somma importante, per un paese la cui popolazione non arriva a 3 mila abitanti. «Il Miur chiede di caricare i dati relativi alle opere in un portale telematico - spiega il sindaco Mosè Squarzon -. Noi abbiamo già provveduto all’inserimento, ma è tutto in fase di valutazione e dal collaudo delle opere, avvenuto a settembre, non è ancora arrivato nulla. Per fortuna abbiamo avuto delle entrate dai tributi, ma al momento abbiamo questa esposizione che ci frena sul fronte degli investimenti futuri. Si tratta di lungaggini burocratiche, per ottenere i fondi per la palestra serviranno probabilmente ancora dei mesi. Il problema è che per le nuove opere pubbliche, secondo la legge, le imprese possono chiedere un anticipo del 20 per cento; così, noi siamo in difficoltà perché lo Stato è in ritardo con i contributi che ci aveva già assegnato».

Torrebelvicino "fuori" di circa 600 mila euro

Un problema analogo interessa Torrebelvicino, sempre per lavori legati all’edilizia scolastica. In questo caso, il Comune ha eseguito interventi di adeguamento energetico dell’istituto comprensivo. «I lavori sono conclusi da un anno, ma stiamo ancora aspettando parte del finanziamento che avevamo ottenuto - conferma il sindaco Emanuele Boscoscuro -. Siamo in attesa di circa 600 mila euro, la parte più cospicua del contributo. Abbiamo mandato anche una mail di sollecito, ma ancora nulla. È un problema anche per noi, anche se la questione dovrebbe essersi sbloccata». Il nodo riguarda soprattutto i centri più piccoli, dove un’esposizione di centinaia di migliaia di euro si profila problematica, al punto da pregiudicare gli investimenti futuri e da provocare ripercussioni non da poco sull’attività dell’ente.

Fara aspetta 750 mila euro

«Siamo in attesa di fondi per circa 750 mila euro - spiega il sindaco di Fara Vicentino Maria Teresa Sperotto -. Si tratta di fondi Bei gestiti dal Miur. Abbiamo finito i lavori un anno fa e caricato i dati, ormai da mesi, sul portale gestito dalla Regione per conto del Miur, una procedura molto farraginosa. Stiamo attendendo la validazione della Regione per avere i fondi». Il Comune ha proceduto con il miglioramento sismico della scuola primaria del paese, un’opera da un milione di euro. «Siamo in difficoltà, perché abbiamo già pagato quasi tutte le ditte e i fornitori - conclude la prima cittadina -. Questi sono soldi che servono ai comuni come cassa e noi abbiamo necessità di averli il più presto possibile».

Matteo Carollo

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