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Gli eletti

Nuovo Parlamento
con nove vicentini
Quattro i leghisti

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Nuovo Parlamento con nove vicentini
Nuovo Parlamento con nove vicentini
Nuovo Parlamento con nove vicentini
Nuovo Parlamento con nove vicentini

Sei donne e tre uomini, cinque partiti rappresentati, una pattuglia complessiva che rispetto alla conclusione della legislatura passata si mantiene invariata a quota nove. In numeri, è questo il profilo della vicentinità nel nuovo Parlamento, sfornato dalle urne delle elezioni politiche di domenica. I numeri dipingono anche un colore preciso: il verde della Lega, che in virtù di un risultato schiacciante, oltre le sue più rosee aspettative, s’intesta quasi metà dei seggi conquistati da candidati vicentini.

 

COLLEGI A DESTRA. Il risultato dei collegi uninominali non era in discussione e le urne hanno confermato le previsioni: cappotto doveva essere per il centrodestra, e cappotto è stato. Festeggia il forzista Pierantonio Zanettin, che vince il collegio camerale di Vicenza con il 48 per cento, e deve ringraziare più i leghisti (31 per cento) dei berlusconiani, i cui consensi si fermano al 10 per cento. Per lui è la quarta legislatura. A Schio invece brinda con il 50,8 per cento una debuttante, Maria Cristina Caretta, candidata di Fratelli d’Italia e pasionaria dell’Associazione cacciatori veneti: anche a lei è la Lega a portare gran parte della benzina. Successo “fatto in casa”, in tal senso, quello del leghista Germano Racchella, ex sindaco di Cartigliano, che strappa facilmente il suo primo biglietto per la Camera nel collegio di Bassano (52 per cento). Centrodestra padrone anche al Senato, dove è il Carroccio a rimpolpare i consensi che riportano a palazzo Madama la leghista Erika Stefani, ora al secondo mandato consecutivo, e il forzista padovano Niccolò Ghedini, che in verità quel palazzo aveva visto poco nell’ultimo quinquennio, svettando per assenze (non ha partecipato al 99,3% delle votazioni: fonte Openpolis).

 

IL PROPORZIONALE. L’attesa, alla vigilia del voto, era per i collegi plurinominali che attribuivano i seggi con il sistema proporzionale. E qui a fare filotto è la Lega. Il 35 per cento su base provinciale conquistato da Salvini consente al Carroccio di viaggiare a forza quattro sulla rotta per Roma: entrano a Montecitorio due debuttanti, l’ex sindaco di Breganze Silvia Covolo ed Erik Pretto, segretario provinciale. Sul treno per la capitale salgono anche due pentastellate e una democratica. Il Movimento 5 stelle si ferma al 22,3 per cento su base provinciale, migliorando il risultato di Regionali ed Europee, ma fermandosi due punti e mezzo al di sotto della soglia conquistata nel 2013, quando fu primo partito. Ora, da seconda forza assoluta del Vicentino, sarà rappresentato alla Camera dei deputati da Sara Cunial, capolista, che per le sue posizioni sui vaccini (li aveva paragonati a un genocidio, prima di rimuovere il suo commento dalla rete) era stata prima depennata e poi riammessa in lista dai vertici del Movimento. Per lei si tratta di un debutto assoluto in politica, visto che non ha mai ricoperto cariche elettive né amministrative. Da una neofita che sorride a una veterana che mastica amaro: per Daniela Sbrollini, già deputata per due legislature, la terza elezione conquistata domenica grazie al posto da capolista del Partito democratico al Senato è un traguardo personale (previsto) dentro alla sconfitta sonora del suo partito. Sbrollini ha conquistato il 19,9 per cento nel collegio uninominale “Vicenza”, terza dietro a Stefani (50) e alla pentastellata Liliana Zaltron (23), ma ha staccato il pass in quanto capolista nel proporzionale, con il Pd al 16,6 per cento. Al Senato farà il suo esordio anche Barbara Guidolin, rosatese, in rappresentanza del Movimento 5 Stelle. La truppa di parlamentari vicentini va così a pareggiare, nel numero, quella che aveva chiuso la scorsa legislatura. In realtà nel 2013 gli eletti berici furono dieci, ma tra dimissioni (Alessandra Moretti e Pierantonio Zanettin) e subentri (Dino Secco) erano scesi di una unità . 

Marco Scorzato

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