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Vicenza/Bassano

"No vax" e "No pass", per i manifestanti c'è il rischio sanzioni

Il maxi assembramento di sabato scorso in piazza Castello, a Vicenza
Il maxi assembramento di sabato scorso in piazza Castello, a Vicenza
Il maxi assembramento di sabato scorso in piazza Castello, a Vicenza
Il maxi assembramento di sabato scorso in piazza Castello, a Vicenza

L’onda delle manifestazioni No Vax e No Green pass organizzate sabato in 81 città italiane continua a lasciare la propria scia anche a tre giorni di distanza. A Vicenza i contestatori del “passaporto” verde (entrerà ufficialmente in vigore dal 6 agosto) si erano dati appuntamento in piazza Castello. Dopo un tam tam partito e montato sui social e su Telegram alla fine si sono ritrovati in più di mille. La questura aveva autorizzato la manifestazione prevedendo però alcune prescrizioni legate alle norme anti contagio: l’evento doveva essere un sit in e non un corteo; non dovevano verificarsi assembramenti e nel caso le persone avrebbero dovuto indossare le mascherine così come previsto dal decreto del Presidente del consiglio dei ministri ancora in vigore. In realtà, fatta salva la presenza stanziale della manifestazione, gli altri due precetti sono stati beatamente violati. E ora su chi è sceso in piazza sabato pomeriggio potrebbe scendere una pioggia di sanzioni amministrative dell’importo di 400 euro proprio per il mancato rispetto della normativa anti Covid. 

 

LE INDAGINI. Prima della manifestazione di sabato, agli uffici della questura di viale Mazzini era arrivata una regolare richiesta di poter svolgere l’evento in piazza Castello a partire dalle 17. Il via libera all’organizzatore, un vicentino, era stato regolarmente concesso purché non fosse previsto alcun spostamento dal punto di ritrovo e comunque sempre nel rispetto delle norme anti contagio: distanziamento (e laddove non fosse stato rispettato) mascherina a coprire naso e bocca. In realtà le centinaia di persone arrivate a gridare il loro no al Green pass e a quella che hanno a più riprese definito «dittatura sanitaria» delle regole anti contagio se ne sono infischiati. Attaccati uno all’altro; le mascherine erano praticamente inesistenti. Gli investigatori della Digos stanno analizzando i filmati del sit in (anche il sonoro per capire quali slogan e indicazioni siano stati dati) della città e di Bassano per accertare eventuali responsabilità e identificare le persone che hanno trasgredito alla normativa anti contagio. Per loro potrebbe scattare una sanzione di 400 euro come prevede il dpcm in vigore. Al momento sarebbero da escludere eventuali responsabilità di chi ha organizzato la manifestazione (rimasta a quanto pare nei canoni richiesti). Ma l’onda degli eventi No Vax e No Green pass non pare essersi placata. Tanto che in questura continueranno a tenere monitorata la situazione anche in riferimento ai canali social. Da cui quasi sempre scatta il passaparola per determinati eventi di piazza. Anche perché a mobilitare il mondo No Vax non ci sono solo le iniziative “spontanee” di qualche privato o di qualche associazione, ma pure la politica. Proprio l’altro giorno, sulle pagine del nostro giornale, l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Sergio Berlato prevedendo «iniziative parlamentari contro il Green pass», non aveva però escluso il ritorno alla piazza: «Se sarà necessario lo faremo».

 

IL GOVERNO. «Guardiamo con attenzione alle manifestazioni dei No Vax, che ricordo non erano autorizzate, anche perché sono stati usati simboli ormai passati; penso alla stella di David». Sono le parole che il ministro Luciana Lamorgese ha pronunciato ieri nel corso della conferenza stampa tenuta a Caserta dopo il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, e che però cozzano con la versione della questura vicentina in merito all’evento svoltosi sabato pomeriggio in piazza Castello. «Nessuna dittatura sanitaria - ha poi rimarcato il ministro dell’Interno - vaccinarsi è fondamentale per superare questa pandemia: tutti i provvedimenti del governo sono stati presi per tutelare la salute pubblica, e perché la vera libertà è poter andare dove si vuole senza danneggiare gli altri».

Matteo Bernardini

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