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Vicenza

Motociclista folle
Scoperto il nome
ma inchiesta ferma

Ecco come il giovane che si fa chiamare Max Wrist sorpassa l’amico lungo i tornanti del Costo
Ecco come il giovane che si fa chiamare Max Wrist sorpassa l’amico lungo i tornanti del Costo
Ecco come il giovane che si fa chiamare Max Wrist sorpassa l’amico lungo i tornanti del Costo
Ecco come il giovane che si fa chiamare Max Wrist sorpassa l’amico lungo i tornanti del Costo

Max Wrist, il signor «a tutto gas», all’anagrafe fa Eddy McMahel, ha 23 anni e nella vita non fa il campione di motociclismo, ma più umilmente è un militare della caserma Ederle di Vicenza che ha il compito di fare da «consulente» ai colleghi. Si rivolgono a lui i soldati che vanno in missione all’estero, quelli che hanno bisogno di una casa, quelli che hanno qualche problema burocratico da risolvere. Non è, al momento, un militare pronto all’assalto: la sua trincea, secondo la polizia stradale, si chiama una volta provinciale del Costo, un’altra volta autostrada A4. Gli agenti lo hanno denunciato ancora alcuni mesi fa, ma l’inchiesta è ferma in procura di Vicenza.

LE GARE. McMahel è stato segnalato alla magistratura assieme ad un altro giovane vicentino: gli agenti della polstrada di Schio avevano ipotizzato la gara clandestina, prevista dal codice della strada come reato. Era l’estate scorsa, infatti, quando numerosi automobilisti e motociclisti segnalarono al comando che lungo il Costo sfrecciavano due moto a folli velocità. Una sarebbe stata la Bmw S1000 RR bianca e rossa da 200 cavalli del giovane americano. Nonostante i servizi di controllo lungo i tornanti, i due motociclisti non erano stati individuati. Ma gli agenti del commissario Silvia Lugoboni e del sostituto Franco Bertagnoli avevano già scoperto che su internet esistevano alcuni filmati che documentavano le bravate. In una decina di video, infatti, comparivano quelle che erano evidentemente delle gare con sorpassi e controsorpassi in mezzo al traffico. Non solo: era stato pubblicato una sorta di filmino, con tanto di montaggio, che partiva dagli Usa e arrivava al Vicentino. I due si erano fatti vedere, a fianco delle moto, coperti dal casco, e con la targa non visibile. Ma gli agenti, grazie ad alcuni dettagli, li avevano comunque identificati e denunciati. Come detto, però, da allora l’inchiesta giace a palazzo di giustizia.

LE NUOVE SFIDE. McMahel non si è fermato lì. Dopo aver scoperto che i suoi video on line, su youtube, dove si fa chiamare Max Wrist (che, tradotto, significa appunto «a tutto gas»), spopolavano soprattutto negli Stati Uniti, ha deciso di alzare la posta. E così, una volta sistemate le scartoffie in ufficio, ha cambiato location per i suoi filmini, spostandosi lungo l’autostrada: sia l’A4 che l’A31. E, anzichè gareggiare con l’amico, ha deciso di lanciare la moto in sfide contro ignoti rivali, cioè i conducenti di altri bolidi della strada, incontrati casualmente. Ecco quindi i filmati (registrati grazie alla telecamera go-pro montata sul casco o sulla moto, ma anche da un’altra moto, che in alcuni casi potrebbe essere stata condotta dalla fidanzata vicentina Irene Bertolini: su questo punto la polstrada ha in corso accertamenti) delle sfide contro Ferrari, Porsche o Lamborghini. Le moto lanciate raggiungerebbero i 300 chilometri orari; in questo caso non si tratta però di reati, ma di violazioni al codice della strada. Il giovane militare a stelle e strisce rischia per questo “solo” una maximulta e il ritiro della patente.

INCHIESTA E RISCHI. La polstrada ha avviato nuovi accertamenti sui video pubblicati di recente dal sedicente Wrist, che ha anche un sito internet in cui decanta le sue folli gesta. L’obiettivo della polizia è prima di tutto quello di garantire la sicurezza stradale, e quindi di salvare la vita a lui e agli altri utenti della strada. Il Costo è stato per anni una delle “piste” preferite dai motociclisti in vena di emozioni forti, ma è costellato di croci lungo tutti i suoi tornanti. Se quello che per gli agenti è McMahel ama correre, può farlo benissimo proprio in una delle piste autorizzate, che non mancano in Regione: non diventare un pericolo per tutti gli altri. Per questo i poliziotti cercheranno di individuare anche l’autore degli ultimi video (ritenuto proprio il militare) quanto prima. Per costringerlo ai box.

Diego Neri

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