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Emergenza Pfas

Miteni, chiesto
il rinvio a giudizio
per 9 manager

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L'ingresso dello stabilimento Miteni a Trissino. ARCHIVIO
L'ingresso dello stabilimento Miteni a Trissino. ARCHIVIO
L'ingresso dello stabilimento Miteni a Trissino. ARCHIVIO
L'ingresso dello stabilimento Miteni a Trissino. ARCHIVIO

VICENZA. La Procura della repubblica di Vicenza ha chiesto il rinvio a giudizio di nove manager della Miteni di Trissino, indagati per disastro innominato e avvelenamento delle acque, in relazione all’inquinamento da Pfas delle falde acquifere del Vicentino.

 

Si tratta dei vertici della Icig Patrick Hendrik Schnitzer, Achim Georg Hannes Riemann, Alexander Nicolaas Smit e Brian Anthony Mc Glynn, con i manager Luigi Guarracino di Alessandria, Mario Fabris di Fontaniva (Padova), Davide Drusian di Marano Vicentino, Mauro Cognolato di Stra (Venezia) e Mario Mistrorigo di Arzignano. Stralciate invece le posizioni di altri quattro indagati.

 

Le vicende oggetto dell’indagine berica riguardano l’inquinamento delle falde fino al 2013, anno in cui la Miteni si autodenunciò; un altro filone di inchiesta comprende anche l’inquinamento da GenX e riguarda i fatti dal 2013 in poi, in cui è indagato anche l’ultimo amministratore delegato della ditta di Trissino, fallita il 18 novembre scorso, Antonio Nardone. 

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