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L'emergenza sbarchi

Il ritorno dei migranti, numeri in salita. Rucco boccia l’hub a Vicenza

Gli sbarchi di migranti sulle coste italiane si sono intensificati  (Foto archivio)
Gli sbarchi di migranti sulle coste italiane si sono intensificati (Foto archivio)
Gli sbarchi di migranti sulle coste italiane si sono intensificati  (Foto archivio)
Gli sbarchi di migranti sulle coste italiane si sono intensificati (Foto archivio)

Telefoni roventi e continue riunioni. Quella di ieri è stata una giornata particolarmente calda negli uffici della prefettura di contra’ Gazzolle, ma le temperature torride di questa estate non c’entrano. Nell’ultima settimana i trasferimenti di richiedenti asilo dagli hotspot sono diventati sempre più frequenti e corposi, ma nelle strutture di accoglienza dislocate sul territorio vicentino i posti scarseggiano. Nel corso del vertice convocato la settimana scorsa, quando nei centri di accoglienza straordinaria vicentini i posti ancora liberi erano solo 39, il prefetto aveva chiesto aiuto ai sindaci per recuperare alloggi da destinare ai migranti. In quella circostanza era stata inoltre avanzata la richiesta al Comune capoluogo di mettere a disposizione come hub provvisorio l’immobile di via Giordano a San Lazzaro, che un tempo ospitava l’albergo cittadino.

L’amministrazione ha però risposto picche. «Non siamo nelle condizioni di soddisfare la richiesta - ha detto il sindaco Francesco Rucco -. In questo momento non abbiamo immobili perché stiamo affrontando l’emergenza sfratti, aiutando famiglie sia italiane che straniere, e l’ex albergo cittadino verrà utilizzato per l’emergenza freddo a partire all’autunno».

Per mettere a fuoco la situazione c’è bisogno dei numeri. Al momento, i Cas costituiti dalla prefettura ospitano 368 richiedenti asilo di prevalente provenienza africana. Senza contare i 518 sfollati ucraini. All’interno delle strutture, dunque, sono presenti complessivamente 886 ospiti. Secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero dell’Interno, aggiornati a giovedì scorso, dal primo gennaio sono sbarcati sulle coste italiane 42.465 migranti. Un numero superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (30.315), ma nettamente inferiore ai 95.215 richiedenti asilo arrivati nei primi sette mesi del 2017. Anche i numeri vicentini sono lontani dal picco massimo di qualche anno fa, quando la provincia era arrivata a contare fino a 2.700 presenze. In quel periodo, però, il sistema dell’accoglienza poteva contare su molte più associazioni e cooperative che accoglievano i migranti. Ciò nonostante, pure all’epoca la prefettura faticava a reperire posti. Un lavoro diventato ancora più difficile oggi, soprattutto dopo che è andato deserto l’ultimo bando indetto da contra’ Gazzolle per il reperimento di ulteriori 250 posti. Ecco spiegato il motivo per cui, nonostante il fenomeno sia calato drasticamente, la prefettura sia ancora costretta a lavorare in emergenza.

Tornando al vertice della settimana scorsa, al quale erano stati convocati i sindaci e gli amministratori dei Comuni titolari delle reti Sai (Sistema accoglienza integrazione), tra i quali Vicenza, Santorso, Sandrigo e Schio, assieme a Caritas, Croce Rossa, rappresentanti delle forze dell’ordine ed esponenti del privato sociale, era stata fatta una stima sui possibili trasferimenti di migranti nel Vicentino: 200 circa. Prefettura e questura mantengono le bocche cucite, ma gli arrivi di questa settimana confermerebbero le previsioni. Da lunedì a ieri sono stati infatti fotosegnalati alla caserma Sasso di contra’ Santa Maria nova tra i 20 e i 30 richiedenti asilo di origine africana. Nonostante le difficoltà incontrate, la prefettura è riuscita comunque a trovare per tutti quanti una collocazione in alcune strutture in provincia. Senza nuove disponibilità, l’accoglienza diventerà però sempre più difficile da gestire. 

 

Valentino Gonzato

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