VICENZA. Ci sono ragazze appena maggiorenni, giovani mamme con i figli lontani, vittime della tratta e anche prigioniere di rituali magici. Sono 179 le persone contattate dall’inizio dell’anno al 30 settembre dagli operatori e dai volontari della cooperativa Equality e dell’associazione Mimosa, attive in diverse città venete, tra cui Vicenza e i comuni limitrofi, per aiutare le persone ad uscire dalla morsa del racket della prostituzione.
In media, ogni sera, si possono incontrare una cinquantina di persone, tra ragazze e transgender. Un mondo che si lega a quello della tratta degli esseri umani, che si allarga però anche agli uomini, questi ultimi "offerti" come manodopera a basso prezzo, ostaggio di condizioni di illegalità.
A tendere una mano alle vittime di questo sistema criminoso c'è il progetto Nave, che offre protezione e aiuto.