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Vicenza

Mercato del mattone: case sempre più care, negozi e uffici in calo

La corsa all’acquisto delle case non si ferma, mentre è più in difficoltà il commerciale e il direzionale
La corsa all’acquisto delle case non si ferma, mentre è più in difficoltà il commerciale e il direzionale
La corsa all’acquisto delle case non si ferma, mentre è più in difficoltà il commerciale e il direzionale
La corsa all’acquisto delle case non si ferma, mentre è più in difficoltà il commerciale e il direzionale

La casa per i vicentini si conferma un rifugio. Non solo per il piacere di abitarvi, ma anche come investimento. Il mattone sembra resistere infatti alle burrasche, con un aumento della richiesta di acquisto. Che, come insegna il mercato, porta anche a un aumento dei prezzi. È quanto emerge dall’analisi del mercato immobiliare 2021 elaborata dall’osservatorio immobiliare della Regione e presentata ieri da Fiaip Vicenza a palazzo Bonin Longare. Un’occasione per parlare delle esigenze dei vicentini nel post-pandemia, ma anche di rincari e riforme.
Che il mercato tenga lo dicono i numeri. Nel 2021 si stimano - in attesa della validazione dei dati - 10.200 compravendite in tutta la provincia, contro le 8.800 del 2020. E se la crescita non sorprende eccessivamente, visto che il confronto avviene con l’anno del lockdown, conferma positiva arriva guardando al 2019, quando le compravendite furono 9.300. Nel 2021, rispetto al 2020, l’offerta della vendita nel residenziale è calata del 3 per cento, mentre le transazioni sono aumentate del 16%. I prezzi in questa dinamica sono saliti dell’1% e la previsione, per l’anno in corso, è di un ulteriore aumento del 2%. Per quanto riguarda gli affitti, l’offerta è scesa del 15% e i nuovi contratti sono calati del 5. Eppure la richiesta c’è e lo dimostra anche un aumento dei canoni del 5%, con previsione di un rincaro di un ulteriore 3 per cento. «Sulla scarsa disponibilità di immobili in affitto - ha spiegato Andrius Salbego, delegato del gruppo di lavoro dell’osservatorio immobiliare Fiaip Vicenza - incide anche il blocco degli sfratti e la poca tutela che i proprietari sentono di avere. C’è chi preferisce lasciare sfitto l’immobile per evitare di trovarsi in situazioni di difficoltà con inquilini morosi». 
Se il residenziale resiste, quello che più mostra difficoltà nel riprendersi è il mercato di uffici e negozi. Per le vendite nel 2021 l’offerta è salita del 3 per cento; stessa percentuale, ma in negativo, per le transazioni. I prezzi di riflesso, calano, con un -2 per cento nel 2021 e un altro -2 atteso per quest’anno. Stesso scenario per gli affitti, con un aumento dell’offerta del 2,5 per cento e un calo dei nuovi contratti del 4. I prezzi sono scesi del 3 per cento e si preannunciano stabili in questo 2022. «In questo ambito si avvertono ancora gli effetti della pandemia - continua Salbego - alcune attività commerciali hanno chiuso e chi può, nell’avviare un’attività, in una prima fase predilige lo smartworking, rimandando l’investimento per un ufficio». «Veniamo da un 2021 che è andato molto bene rispetto a un 2020 segnato dal Covid - ha analizzato Renato Guglielmi, presidente Fiaip Vicenza - all’orizzonte si presentano però delle nubi, come la guerra e l’inflazione, che ci fanno mettere un punto di domanda sul futuro. È importante dunque che il governo intervenga. Spesso però è in questi momenti che il mercato immobiliare si è mostrato un rifugio per i risparmiatori italiani, siamo quindi fiduciosi nel breve e anche nel medio termine».
«Come amministratori - è stato l’intervento di Francesco Rucco, sindaco di Vicenza e presidente della Provincia - stiamo lavorando dal punto di vista normativo e urbanistico per arrivare a semplificare il tema del cambio di destinazione d’uso. Ci sono settori dell’immobiliare fortemente rallentati, come quello commerciale, e spesso ci si incappa in norme che non consentono cambi di destinazione. Il dialogo deve essere continuo anche con le associazioni di categoria». 

Alessia Zorzan

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